Siamo a metà maggio, praticamente alla fine della stagione, e la Fiorentina è ancora in corsa per due coppe e in lotta per ottavo posto in campionato, che potrebbe valere un posto in Conference. Penso che tutti i tifosi avrebbero sottoscritto a due mani a inizio stagione. E penso che la stampa, specialmente quella locale, avrebbe inneggiato a questi obiettivi. E si sarebbe sfregata le mani, perché tanto ci sarebbe stato da dire e scrivere se poi non si fossero avverati. Oggi non sappiamo come finirà questa avventura viola. Una cosa però la possiamo dire: abbiamo una stampa locale da serie B! Con tutto il rispetto ovviamente delle squadre e dei media che lo seguono che lottano per avere un posto in serie B.
Sono infatti illeggibili, senza fondamenti concreti, posso dire veramente faziose le letture delle gare e in particolare le critiche all’allenatore, che sottintendono alla fine la logica del fallimento tecnico della società per la stagione. Si sta ovviamente preparando il terreno per “licenziare mediaticamente” l’allenatore e magari indirizzarlo su piazze anche migliori di Firenze e soprattutto per la nuova campagna contro Commisso. Abbiamo una stampa veramente autoreferenziale, faziosa, egoista oltre ogni limite. Salvo oggi due personaggi, uno storico, uno emergente, che quantomeno cercano sempre di non perdere mai un centro di gravità permanente rispetto a critiche, ma anche meriti rispetto alla Fiorentina. Sono David Guetta e Marco Bucciantini. Quest’ultimo ha ricordato un principio importante. Nello sport le sconfitte non sempre e soprattutto non necessariamente devono avere un colpevole, un caprio espiatorio. Ecco la stampa fiorentina non solo lo cerca sistematicamente, ma lo fa spesso anche per secondo scopi. Anti-sportività al quadrato. Penso che ogni giornalista si dovrebbe vedere i 60 secondi di riposta di Giannis Antetokounmpo (MBA) a una domanda riguardo stagione fallimentare: https://www.youtube.com/watch?v=lZPGyaT8pc8
Tutto questo vale soprattutto se le sconfitte arriveranno in una finale e/o in una semifinale europea. Qui ognuno si gioca le su chance e lo fa nel modo migliore con cui può farlo. Lo fa cercando di valorizzare i propri pregi e limitando i propri difetti, Perché un conto è fare delle ipotesi tecniche tattiche anche postume, perché alla fine è anche il sale del calcio e soprattutto dei tifosi. Un conto è fare processi mediatici su queste ipotesi. Magari paragonando il gol che abbiamo preso con la Salernitana al pareggio del Basilea. Diouf è partito praticamente dalle 3/4 del Basilea, c’erano almeno 5/6 giocatori della Fiorentina sotto palla. In quel caso abbiamo difeso male, non siamo stati furbi (il fallo andava fatto a centrocampo), non siamo stati lucidi, siamo stati probabilmente poco reattivi perché qualcuno è sulle gambe. E dopo 55 partite stagionali potrebbe essere anche un fattore endogeno. Il Napoli delle meraviglie ha avuto il merito e la fortuna di aver vinto il campionato a marzo. Perché il Napoli di oggi è forse sulle gambe molto più di altri. E’ andato fuori in Champion, era fuori dalla Coppa Italia e oggi mette insieme punti con moltissima fatica. Non parliamo poi del secondo gol, a tempo scaduto, dove eravamo 7 viola in area di rigore contro 4 del Basilea. Colpa di Italiano. Non parliamo poi delle scelte dei singoli. Questi mesi hanno dimostrato una gestione eccellente di turn over e di impiego di almeno 18 giocatori della rosa. Questo non vuol dire che tutte le scelte di Italiano sono necessariamente ottimali. E come detto è il bello del calcio poterne discutere. Ma pensare che a questo punto della stagione quelle che ipotizza la stampa fossero determinanti fa veramente ridere. E sinceramente fa un po’ tristezza quando raccolgono seguito sull’opnione pubblica.
Unica cosa positiva oggi nel seguire le partite nelle varie piattaforme è che ci sono molti ex calciatori, che alla fine sono quelli che veramente sanno dare delle letture alle gare, senza dover rendere conto a nessuno, senza fare processi, senza difendere cause. E se è Marcello Lippi a dire che la Fiorentina in trasferta ha dimostrato di essere una buona squadra e di potersela andare a giocare in Svizzera, penso che non valga davvero più leggere neppure una riga dei processi mediatici fiorentini.
Bello il video, l’ho subito girato ad altri.
Io la stampa locale fiorentina ho smesso di ascoltarla dai tempi del gatto al guinzaglio di Cerci, non riesco a non accendere radio, tv o a guardare qualcosa su giornali o internet, ma la mia pazienza dura 30 secondi, sono sempre i soliti discorsi tirati avanti per fare audience oppure per sparare indiscriminatamente addosso a chiunque della Fiorentina, meglio se la dirigenza.
Io faccio sempre lo stesso discorso, ormai da un anno, il gioco di Italiano è troppo estremo, troppo al limite, troppo dispendioso di energie. Accetto senza comprendere che venga praticato quando siamo in parità con le squadre del nostro livello o poco superiori, accetto che venga praticato in particolari momenti della partita per sorprendere l’avversario, ma non accetterò mai la strategia di gioco che ci porta a rischiare oltre il dovuto quando siamo in vantaggio.
Nei miei pensieri inizia a prendere forma l’aggravante che Italiano sia come qualche pilota formula 1 che, una volta in testa alla gara, non si accontenta di vincere ma spinge a tutta per fare il miglior tempo sul giro. A volte va bene e la vittoria è superba, altre volte va peggio ed esce di strada vanificando il lavoro non solo suo ma di tutti gli altri componenti della scuderia.
Perché Italiano deve dimostrare che lui sa stravincere quando basterebbe vincere? Forse perché deve farsi notare da qualche altra scuderia?
Adesso ho esaurito la mia vena letteraria per oggi, per stasera dico solo che non ci credo. Non ci credo perché i giocatori del Basilea hanno più cuore dei nostri, hanno più fame, nessuno di loro ha le sirene del Barcellona, del Real Madrid o del Chelsea. Tanti dei giocatori del Basilea giocano per passione, tanti dei nostri per professione, e quando in una partita di calcio si scontrano la passione con la professione la passione vince (quasi) sempre.
Essere in testa è uno dei momenti più difficili dello sport, perché è li che non conta solo quanto sei bravo, ma anche quanto hai nervi saldi. C’è il famoso braccino nel tennis, c’è la responsabilità nel come gestire l’andatura nelle gare a corsa appunto. Italiano ritiene di gestire il vantaggio per distanza. E’, nella teoria, l’approccio più rischioso. Quanto abbiamo parlato però delle vittorie 1 a 0 della Juve. Golletto e giù la saracinesca. Non è un caso però che quelle squadre abbiano avuto fra i difensori più forti al mondo. Gentile, Morini, Scirea ai bei tempi, Bonucci, ma soprattutto Chiellini Barzagli nel recente passato. Senza considerare i giocatori a fare filtro. Io penso che questa Fiorentina non ha gli interpreti per reggere mentalmente e tecnicamente parti lunghe della gara sotto assedio, a partire dagli esterni che preferiscono duellare più alti. Vincere con il non gioco ci provano in tanti, spesso quelli che devono salvarsi, ma ci vincono veramente in pochi.
Su stasera non mi pronuncio.