Anche se siamo solo alla quarta di campionato e soprattutto alla fine di un estate che non molla, la ripartenza dopo la pausa ha presentato tre scontri significativi. L’Inter ha fatto capire ai cugini che ha intenzione di fare la voce grossa. La Juve ha fatto vedere alla Lazio che non vuole essere lei fuori dal giro champion. E poi c’era Fiorentina Atalanta. Allora parto dalle parole di Gasperini, sempre fuori luogo, sempre provocanti. “Noi e la Fiorentina giochiamo quasi sempre per la stessa fascia“. Per poi continuare con frasi davvero scadenti. Il Gasp sentiva molto questa partita. E la sconfitta gli rode molto, perché si era evidentemente preparato la frase “ormai capisco la frustrazione del tifo viola“. Ma pensava e sperava di dirla da vincitore. Invece la Fiorentina ha vinto una vera e propria prova di forza. L’ha vinta in una specie di partita di pugilato, dove dal primo minuto le squadre hanno iniziato a lottare colpo su colpo.
Sappiamo che l’Atalanta viene a prenderti e mangiarti le caviglie in ogni zona del campo, con marcature a uomo studiate a tavolino. E per chi quindi pensa che Italiano sia un allenatore integralista, la risposta del tecnico di stasera è stata esemplare. E’ partito con Mandragora e Duncan, ovvero un centrocampo fisico e non tecnico. Sapeva che Arthur nel primo tempo si sarebbe sfiancato a trovare due metri liberi, senza successo. E’ partito con il gioco ovvio di privilegiare le palle lunghe su Nzola. Nei primi 20 minuti però l’Atalanta ha espresso una aggressività e una forza fisica che asfissiava il giro palla, triplicava/quadruplicava su Nico, mentre era sufficiente Scalvini per arginare Nzola. Nonostante questo, il gol del vantaggio dell’Atalanta è stata una dormita del nostro reparto difensivo, ma non solo. E comunque l’Atalanta ha giocatori di elevata qualità tecnica. Visto però che l’Atalanta non aveva punte davanti, Italiano ha fatto fare il play a Quarta, ritrovando piano piano spazi e distanze per girare la palla e avanzare. E dopo il cooling break la Fiorentina è diventata padrone del campo, si è presa il possesso palla e ha schiacciato l’Atalanta, ribaltando il risultato. Bello il gol di Bonaventura. Importantissimo il gol di Quarta, che ha tutto per fare una stagione da protagonista. Stranamente siamo ripartiti nel secondo tempo un po’ addormentati e alla terza occasione regalata, Lookman ha trovato il pareggio. Da qui ha ripreso in mano la gara, fino al gol fortunato, ma caparbio e meritato di Kouamé.
Come unica nota negativa vorrei mettere Dodò. Ancora troppo impacciato, pericolosamente poco esplosivo. Ad un certo punto Italiano ha messo Biraghi a destra invece di Kayode. Penso più per tutelare la titolarità di Dodò piuttosto che la crescita del ragazzo. Beltran ha dimostrato di avere maggiore capacità di giocare sia spalle alla porta, sia puntando i difensori. Però è entrato dopo che Nzola ha lottato un’ora con i centrali dell’Atalanta. Bene Duncan, bene sicuramente anche Parisi. Nico era molto stanco, ha perso due/tre palle velenose, ma il pareggio di Bonaventura viene dalla sua elevazione super. Brekalo ancora timido, anche se qualcosina ha fatto vedere. Peccato per i tiretti sempre troppo debulucci per impensierire veramente il portiere.
La Fiorentina ha vinto questa prova di forza perché ha giocato sulle forze e sulle debolezze dell’Atalanta. Ha tamponato le prime nei momenti di gara dove i bergamaschi erano in grado di esprimerle al massimo. Ha attaccato le seconde una volta preso il pallino della gara. La Fiorentina c’è e la gara di oggi ha dimostrato ancora una volta come è importante portare almeno 17/18 giocatori a essere possibili titolari, senza abbassare troppo il livello in campo.
D’accordo più o meno sui singoli non mi è sembrata una prova di forza della Fiorentina. Però è calzante il paragone sui pugili, Fiorentina e Atalanta come due pugili che tengono la guardia bassa, che si studiano poco e si picchiano tanto, fino a che non arriva il colpo del KO che per noi è stato la zampata di Kouamè.
Quindi il risultato non lo guardo, è inutile guardare al risultato con Italiano in panchina, guardo il gioco è sono contento perché abbiamo giocato a pari dell’Atalanta, addirittura non abbiamo sofferto a centrocampo nonostante Duncan, Mandragora e Bonaventura; e nemmeno siamo stati sovrastati fisicamente nonostante che l’Atalanta abbia morso le caviglie. Se anche Brekalo non è stato trasparente ma almeno opaco vuol dire che siamo stati in campo bene per tutta la partita. L’unico che proprio non sapeva di essere in campo è stato Dodo, colui che ride sempre. Spero che Biraghi a sinistra sia più che altro per affidarsi all’esperienza e non per tutelare l’investimento sul brasiliano. Quando comincia a giocare Kayode?
Benino Parisi nonostante Koopmeiners indisturbato al limite dell’area, era l’uomo suo? O di un centrocampista? Benino anche Nzola, è vero che è stato anticipato spesso da Scalvini, ma svolge il ruolo del centravanti che fa legna molto meglio di Cabral e Jovic, speriamo cominci anche ad assumere il ruolo del centravanti che fa gol. Benino anche Beltran, anche se per ora sembra abbastanza spaesato.
Sono stato felicissimo per i gol di Quarta e Kouamè, il primo sul mercato fino al penultimo giorno per me è il titolare, il secondo si merita un gol così dato che è il nostro uomo più combattivo. Peccato che adesso ricomincerà a giocare Ikonè il ballerino.
Per quanto riguarda Kayodè, non penso tanto che si voglia tutelare investimento Dodo, quanto ritrovare il Dodo buon terzino che abbiamo visto per buona parte della stagione scorsa. Sul gol dell’Atalanta, anch’io penso che li doveva accorciare uno dei due centrocampisti, anche se si era persa palla un po’ ingenua (e un po per colpa dell’arbitro che aveva concesso rimessa al contrario).
E infine sulle ali, spero tanto che Brekalo e Sottil alzino il loro livello di rendimento, altrimentri presto avremo bisogno dell’Ikoné ballerino.