Estate senza calcio

Ho iniziato a scrivere questo articolo almeno quattro volte negli ultimi giorni, avrei voluto iniziare parlando di Palladino, Goretti, del ritiro, di Moise Kean e invece mi tocca scrivere tutto il mio sconforto per la cessione di Nikola Milenkovic. Sono sconfortato perché il difensore serbo è il miglior difensore che abbiamo, perché è ancora giovane, perché era il mio punto di riferimento, se non riusciamo nemmeno a tenere Milenkovic che tipo di ambizioni abbiamo?

Quel poco di entusiamo che mi si era acceso con l’arrivo di Palladino, da scoprire ma sulla carta interessante, e un po’ anche con Goretti, direttore tecnico vecchio stampo che vive nello spogliatoio, si è completamente spento, sono moscio peggio di Tontolivo. Ma i segnali c’erano tutti: lo stadio che ci non fanno costruire, la scomparsa di Joe Barone, la coppia Ferrari-Pradè al comando che lancia la parola d’ordine entusiasmo, fumo negli occhi a giornalai e tifosi. Tutti segnali a dimostrarci che Rocco Commisso ha tirato i remi in barca. Non lo biasimo e non lo critico, lo stadio è l’unico mezzo che abbiamo per innalzare i ricavi e che la politica ci impedisce di costruire (i DV ci provarono già vent’anni fa), perciò possiamo solo vivacchiare affidandoci a campagne acquisti all’insegna delle ristrettezze e dello scouting. Questo sarà il prossimo campionato della Fiorentina.

Mi fermo qui, l’articolo l’ho scritto, il calcio mi rimane sempre più noioso e leggere di calcio mercato mi rende triste. Ci risentiamo per le prime partite ufficiali.

4 commenti

  1. Milenkovic una grande perdita. Nella storia recente della Fiorentina (diciamo dai Della Valle) ci sono state due cessioni di difensori che mi avevano provocato una sensazione simile. La prima fu quella di Dainelli, che non era un top player, ma che nella Fiorentina di Prandelli aveva un peso specifico importante. E infatti quello spogliatoio degenerò, con le conseguenza dell’era Sinisa-DeRossi.
    La seconda fu quella di Nastasic. Una vendita che portò un sacco di soldi, ma che sembrava svuotare di talento e ambizioni. Sostituito con un altro IC, Savic, che pochissimi conoscevano, e di cui meno ancora si fidavano.
    Vediamo dove si colloca la vendita di Nikola fra questi due casi. Provando a ragionare in modo più oggettivo, il serbo è stato 7 anni con noi. Ha vissuto la fine dell’era Della Valle, con la tragica scompoarsa di Astori. Ha vissuto entusiasmo e depressione dei primi anni Commisso- Ha accettato di rimanere e rinnovare, per vivere il progetto Italiano. E’ stato uno dei giocatori più presenti. Ha respirato area europea, s’è giocato molte semifinali e tre finali. Alternativa poteva essere solo fare il capitano del nuovo corso Palladino. Lo farà di nuovo Biraghi, che a 32 anni farà gli ultimi anni pieni di carriera qua. Nikola ha 27 anni e ancora la possibilità di fare un altro passettino in avanti nella sua carriera. E quindi non rimane che fargli in bocca al lupo.

  2. Quella di Dainelli fu proprio sconvolgente, perché il sostituto non fu all’altezza e perché subito ci fu un infortunio che ci obbligo a giocare varie partite con Donadel difensore. Non ho mai capito e mai capirò perché tra Corvino e Prandelli decisero di vendere Dainelli, invece che tenerlo ed avere una rosa più ampia per finire meglio il campionato. Quel Felipe al posto di Dainelli doveva essere un bel più e si rivelo un pauroso meno.

    Nastasic fu meno drammatica, il sostituto si dimostrò subito all’altezza, la Fiorentina era in fase di rifacimento e, dopotutto, Nastasic era proprio un’occasione troppo ghiotta per Corvino, aveva giocato mezza stagione special.

    Milenkovic mi deprime, troppo forte e troppo inserito nel gruppo. Certo, tante volte ci siamo accorti che tecnicamente difettava in qualcosa e anche lui aveva le sue 3/4 partite all’anno in cui spariva, ma sull’uomo era implacabile.

    Visto che ormai mi sono alzato dallo sdraio virtuale aggiungo qualcosa sul mercato.

    Ribadisco che come portieri siamo OK, come difesa lo stesso, Palladino si accontenterà di qualche giovane per le seconde linee.

    Se Kouamè fa il centravanti, e ha detto che quest’anno farà il centravanti, e Nico rimane siamo a posto anche in attacco. Certo siamo più corti che in difesa e Palladino dovrà trovare il modo di cavare il sangue dalle rape (Brekalo e Ikoné) o pescare qualche jolly tra i giovani.

    Il grosso, grossissimo problema della Fiorentina riguarda il centrocampo, abbiamo solo Mandragorà e ragazzi quando avremmo bisogno di tre titolari, uno potrebbe essere Amrabat, farebbe la sua e la nostra fortuna. Dove li troviamo tre centrocampisti buoni, tenaci e dinamici a poco prezzo?

  3. Ragazzi tranquilli al mercato ci pensa Pradè! Lui ha le idee chiare ha già tutto in testa. Gli ultimi giorni di mercato prenderà chi capita e ce lo spaccerà come un acquisto programmato. Tranquilli Tranquilli siamo in mano ad un fenomeno!!!

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