Tra realtà e ambizione

Dopo un precampionato abbastanza anonimo e il pareggio sofferto a Parma all’esordio in campionato, ci sentiamo un po’ in mezzo al guado, tra realtà e ambizione. Come tifosi ci piace più andare di fantasia e soprattutto di sogni. Ambizione è il motto usato dalla società, nelle parole di Pradè e Ferrari e quindi ci adeguiamo. Vero che giocatori importanti come Richardson, Gudmondsson e magari lo stesso Beltran devono essere inseriti. Vero che è lecito aspettarsi anche qualche altro colpo di mercato. Però non dobbiamo porre tutte le speranze in quelli che non abbiamo ancora visto. Importante quindi parlare un po’ di quello che abbiamo già osservato in questo primo mese di Palladino. La prima considerazione da fare è che di fatto giochiamo al momento con 5 difensori, due centrocampisti di contenimento, 1 punta e due mezze punte di cui solo 1 con i piedi buoni (almeno in teoria). Non ha senso oggi fare paragoni con il modo di pensare calcio di Italiano. Però la domanda lecita è: da dove deve venire la qualità delle giocate? Penso sia lecito aspettarsi molto di più da Colpani. Lecito pensare che lo stesso Quarta nelle ripartenze possa portare qualità. E’ lecito anche chiedersi se gli esterni di centrocampo debbano essere sempre ed esclusivamente due difensori. Invece di pensare a mettere un esterno a fare il braccetto, forse ci sarebbe da pensare a mettere un’ala come esterno. Sarà il ruolo di Kostic? Comunque gli esterni stessi possono essere più incisivi, anche se Dodò è partito abbastanza bene. Possono esserlo soprattutto se si sfruttano in modo efficace gli smarcamenti che riescono a creare Biraghi da una parte, Dodò/Colpani dall’altra (spesso Dodò si accentra e fa posto all’ex Monza). Per far questo dobbiamo un po’ liberarci dalla logica del giro palla a 20 metri e rischiare il lancio di 40. Ci vuole testa, ci vuole piede, ci vuole coraggio. Per ora Amrabat c’ha messo il coraggio e basta, con scarsi risultati. A volte devono provarci gli stessi Biraghi/Dodò. Con questo schema ci vuole però soprattutto due centrocampisti che abbiano tanta gamba per fare filtro e mente sempre lucida per trovare le giocate sugli esterni o in verticale. Dobbiamo vedere Richardson. Per me con questo schema Amrabat ha bisogno di un grande centrocampista accanto. Mandragora come sempre è quello che fa comodo, ma non spinge verso l’ambizione. Sarei stato curioso di vedere un giovane come Casadei. Vediamo se Pradè tira fuori qualche idea. Sono poco convinto invece di Arthur, che ovviamente è meglio di niente. Però, per intenderci, a noi servirebbero due centrali come quelli del Bologna, i Ferguson, i Freuler. Oggi l’ambizione si soddisfa in due modi: o sei il Real Madrid, o trovi giocatori fisici, che hanno gamba, che non sono né Messi, né Mbappé, ma che sanno giocare a calcio, che sono intelligenti e che sanno soddisfare le idee di gioco dei loro allenatori. Thiago Motta sta provando a farlo di nuovo con la Juve, che non può fare il Real. Noi siamo qui tra realtà e ambizione. Vediamo che idee hanno Pradé e Palladino.

2 commenti

  1. A leggere i nomi di Kostic e Arthur mi piglia abbastanza male, i ruoli sono scoperti ma io vorrei gente affamata e loro certo non lo sono.

    Amrabat prima lo facciamo definitivamente fuori e meglio è. Nico lo terrei.

    Tanto parecchio del mercato dipenderà anche da come andrà il preliminare di Conference.

  2. io aspetto il primo settembre prima di esprimermi, perchè in questo momento non riesco a scrivere qualcosa che non contenga una possibile querela da parte del direttore Viola.
    Oddio se si continua così mi sa che non potrò scrivere manco dopo il 1 settembre…

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