Poche ore dopo la chiusura dell’Eroica di ciclismo svoltasi nel Chianti fiorentino arriva al Franchi una vittoria altrettanta eroica della Fiorentina. Una partita che può davvero ricreare una rinnovata complicità fra squadra, tifosi e società. Eroe indiscusso è stato sicuramente il nostro portierone De Gea, che compie due vere prodezze nei due penalty concessi al Milan. Rigore purtroppo l’ha sbagliato per primo Kean, a cui Gudmundsson ha concesso senza problemi l’onore e l’onere di calciare. C’ha pensato però l’ex Adli a sbloccare la gara. L’ex Milan non esulta, ma certo ha portato qualità e ordine nel gioco viola. E poi Gudmundsson che realizza di controbalzo un assist non bello esteticamente, ma efficace di Kean. Il centravanti non ha segnato, ma si è dato davvero un gran daffare. E nei minuti finali ha avuto ancora la forza per avanzare, far partire una bomba dal limite e spaccare la traversa. Ha sbagliato qualcosa, ma ha contribuito sicuramente ai tre punti.
Prima di continuare a parlare dei giocatori, dobbiamo parlare però dell’atteggiamento tattico. Palladino ha adottato un 4-4-2, sacrificando un po’ Colpani e Bove sugli esterni, ma trovando molta compattezza, equilibrio, per difendere bassi, ma anche per ripartire bene. Squadra corta e stretta che faceva scivolare il Milan sulle fasce. Colpani benino nel primo tempo, poi ha iniziato a subire un po’ la pressione del Milan. Pressione aumentata molto nella ripresa e per questo dopo il vantaggio di Gudmundsson, Palladino ha inserito Kayode e Biraghi proprio per gli esterni di centrocampo. Insomma, Palladino ha dimostrato di essere davvero in grado di cambiare schieramento, anche in corsa quando serve e senza presunzione. Bove, dopo aver lavorato molto in contenimento sulla fascia, è passato poi al centro con uscita di Gudmundsson. In entrambi i casi ha dato molta sostanza. Mentre a centrocampo ingresso di Richardson ha riportato qualità e gestione della palla, sostituendo un Cataldi stanco. Bene anche la sicurezza e l’efficacia della coppia Comuzzo Ranieri. Non è entrato benissimo Kouamé. SI è dato un gran daffare, ma è stato molto spreciso negli appoggi e in alcune ripartenze che potevano essere pericolose. Sugli esterni, molto guardingo Gosens, mentre Dodo ha fatto la solita partita spavalda, forse in qualche occasione anche troppo, ma il brasiliano è così. Dove comunque la Fiorentina non è arrivata con il gioco e la tattica, c’ha pensato la volontà di portare a casa i tre punti, la determinazione, la cattiveria.
Ne è venuta fuori una partita combattuta, a volte chiusa, a volte affrontata a viso aperto, con molti capovolgimenti, con occasione create e in parte realizzate, con tre rigori parati, con qualche errore/sbavatura, ma anche con giocate di qualità e, appunto, gesti eroici, come il salvataggio di Ranieri su Pulisic o l’urlo di Kayode che guadagna il fallo laterale a pochi secondi dalla fine. E alla fine i tre punti li prendiamo noi, mentre tocca al Milan la parte delle recrimazione. E consapevoli dei nostri difetti, delle cose da migliorare, di una identità ancora da perfezionare, siamo lì a ridosso della zona uefa e con la consapevolezza che Palladino sta provando a trovare la quadra.
Intanto scrivo questo che mi sono preparato prima, adesso vado a leggere l’articolo di Davide e poi lo commenterò.
Abbiamo vinto come l’ultima delle provinciali, con un meraviglioso e compatto 4-4-2, una versione modernizzata del vecchio catenaccio, giocando con Bove, un mediano/mezzala di copertura, ala sinistra.
Abbiamo vinto perché il portiere ha fatto due miracoli, ma che dico miracoli, due miracolissimi strabilianti, più qualche grandissima parata.
Abbiamo vinto perché abbiamo messo in campo più grinta del Milan, perché Palladino non si è vergognato di buttare dentro due terzini a fare gli esterni alti.
Chiaramente non potrà continuare così, perché dovremo anche iniziare a proporre qualcosa come gioco giocato, nell’impostazione, ma la vittoria serve per dare tranquillità e fiducia allo spogliatoio e per far lavorare tutti in serenità per due settimane.
Vorrei partire da Colpani, che dei tre davanti è stato il peggiore nettamente e che nella fase offensiva ha fatto abbastanza ridere, ma nella fase difensiva ha fatto il suo, è stato presente, ha corso e lottato (abbastanza) fino ha quando ha avuto benzina. Perché Ikonè e Sottil, oltre a non fare altrettanto niente davanti, sono niente anche quando devono difendere, quindi niente di niente.
Abbiamo retto discretamente in difesa, infatti le occasioni da azione dentro l’area per il Milan sono state solo due, il rigore a sfioro e il gol. L’approccio difensivo è ben diverso dallo scorso anno e tre centrocampisti di cui due cagnacci puri in campo di sentono. Comuzzo è un tignoso, Ranieri non è uno scemo (favoloso vederlo capitano), Gosens vale più di Biraghi e Dodò si è comportato bene.
A questo punto Palladino dovrebbe reinserire piano piano quelli che hanno giocato meno e si meritano di giocare, quelli che mettono grinta in campo, perché il campionato è lungo e non possiamo fare l’errore di giocare sempre con gli stessi, poi dovrebbe continuare con tre centrocampisti sempre e poi dovrebbe essere bravo a trovare il modo di valorizzare qualche altro dei nostri attaccanti perché il ruolo di Gud può farlo solo Gud e quando lui non c’è dobbiamo cambiare modo di giocare, almeno in attacco.
Il 4-4-2 che abbiamo visto ieri sera e che anche Davide aveva segnalato nelle partite indietro dovrebbe diventare camaleontico, andrebbe adattato alla squadra avversaria per essere in grado di osare con le piccole e difenderci con le grandi.
Diciamo che abbiamo visto la stessa partita e che c’è poco da commentare.
Di Kean vorrei dire che l’unico errore che ha fatto è stato voler calciare il rigore, speriamo che serva da esempio e che non ci si riazzardi. Anche perché l’ha tirato malissimo, almeno quelli del Milano lo avevano angolato.
Io stravedo per Kayode, che potrebbe diventare anche un ottimo centrale, e quell’urlo è quello che ci serve dentro lo spogliatoio. Vorrei azzardare una citazione cinematografica: quando un calciatore che dribbla come Ikone incontra un calciatore che urla come Kayode, il calciatore che dribbla come Ikone non vede palla. Questo è il calcio.
Palladino avrà due settimane per evolvere e migliorare il 4-4-2. Sarebbe un sogno se Palladino riuscisse a scoprire esterno alto a piede forte e non piede inverso, uno tra Sottil, Parisi, Dodo, forse Colpani (?), forse Gosens (?), forse Biraghi (?), magari un Ikone (???) dopo una metamorfosi bruco-crisalide-farfalla?
Di fatto alzando un po’ Colpani e stringendo Bove, diventa un 4-3-2-1.
Personalmente, per le partite appunto doev bisogna osare, mi piacerebbe vedere Colpani mezzala, magari con Gud dietro a Beltran e Kean.
Mi dispiace solo che così si limita molto Gosens, che ha nei piedi e nella testa gol e assist importanti.