Ci sono molti titoli per sottolineare la pessima figura fatta ieri sera a Monza. Si tratta della seconda sconfitta consecutiva, la quarta nelle ultime 5 gare dove abbiamo fatto un punto. Il titolo più scontato e tecnicamente più giusto è che siamo ufficialmente in crisi. Non solo di risultati, ma anche e soprattutto di gioco, di condizione, di determinazione. Ci sarebbe d’altra parte un altro punto di vista su cui porre attenzione. In questi giorni il nostro mercato, un po’ dettato anche dalla spinta mediatica della gara, si era concentrato proprio sul Monza. Pablo Mari, Bondo, Maldini, Diurjc, addirittura il ripescaggio di Bianco. Insomma, se pensiamo di rafforzarci con giocatori del Monza, fra l’altro neppure sue primissime linee, ci sta di perdere con il Monza. Il fatto che sia ultimo e già con un piede in B è un di cui. E’ ovviamente un paradosso, ma sicuramente pone delle riflessioni sulle ambizioni di questa squadra. Infuocato anche dalle parole di Pradé a fine gara, c’è poi il tema “clima nello spogliatoio”. E qui riprendo il messaggino di Simone di ieri sera “Per me questo (riferito al Mister) ha perso lo spogliatoio”. Sarebbe un bel guaio, rispondo io. Però esperienza insegna che se uno ha mal di pancia, può aver fatto indigestione. Se in diversi hanno mal di pancia, allora sta girando un virus. Ecco, dobbiamo capire se sta girando un virus e se il portatore sano è proprio Palladino. In generale, qualche settimana fa mi ero permesso di scrivere un articolo su Biraghi, perché anche la nostra storia insegna che non è un buon segnale quando una squadra/società scarica il proprio capitano in corsa (Dainelli e altri dopo di lui). Quando è successo in autunno le cose andavano bene e quindi tutti contro Biraghi. Dico solo una cosa tecnica, visto che nel mio articolo, come disse Simone, avevo fatto discorsi filosofici. Biraghi si era messo a disposizione sull’idea difesa a tre facendo il terzo sinistro e quando il sistema ha fatto acqua, è l’unico che ha pagato. Sicuramente non era adeguato, ma è altrettanto vero che da quel momento è stato completamente messo da parte. Il problema vero, comunque, è che non si tratta solo dell’indigestione Biraghi. I fatti dicono che nelle ultime giornate c’è stato un accanimento di schieramento su i soliti 12 giocatori, alcuni in netta difficoltà fisica e mentale, altri forse spaesati. Penso sia questo il virus vero che gira. Insieme all’ostinazione di un modulo che ha praticamente azzerato il nostro centrocampo. Ieri le cose sono andate un po’ meglio quando almeno Folorunsho correva e lottava per 1.
Dicevamo del titolo, allora. Fare giudizi seri sulla partita di ieri sarebbe un gioco al massacro, ci stanno pensando tutti i giornali e commentatori. La butto allora anche questa volta sull’artistico sentimentale e mi viene in mente il film “Pensavo fosse amore… invece era un calesse”. Insomma, tutti i dubbi esistenziali che mi stanno venendo. Dopo l’avvio a stento e il netto cambio di tendenza nelle giornate a seguire, la scelta di Palladino pensavo fosse vincente, nuova, intrigante per Firenze. Pensavo fosse una stagione diversa per noi tifosi, in cui si potesse alla fine magari ricriminare per non essere in champion, ma di averci provato fino alla fine. Pensavo fosse l’anno di giocatori viola italiani in nazionale. Partendo da Kean per andare a Ranieri, Sottil, Comuzzo, Bove, magari anche Colpani. Pensavo che Spalletti ieri sera fosse li per loro… invece probabilmente era per Maldini che ha fatto impazzire tutti e 4 i nostri difensori, spesso irridendoli con tunnel da scuola media. Pensavo che la coppia Gud-Kean fosse fra le coppie d’attacco più fighe del campionato. Mi fermo per ora al “Pensavo fosse…” senza aggiungere il resto, perché sinceramente è troppo presto per dare sfogo indiscriminato a “chi l’aveva detto”. Però il momento è davvero critico e serve una presa di posizione forte, prima di tutto della società. Le parole di Pradé sono servite solo a far capire che abbiamo il problema. Ora però serve risolverlo. Per risolvere un problema, servono prima di tutto i dati, che pongo con quesiti. Perché Gud è questo? Perché un centrocampo sguarnito e floscio? Perché non gioca un po’ Kayode adesso, visto come sta Dodo? Perché Palladino chiede Pablo Mari e non gioca Pongracic, vedendo che Comuzzo deve rifiatare? Perché Gosens è in queste condizioni? Perché insistere con Colpani? Potrei anche dire perché non provare Colpani in una posizione un po’ più centralizzata, che li sulla fascia lo tampinano come una preda in gabbia e non riesce a fare tre metri con la palla?
Palladino continua a mantenere una calma olimpica. Questo sicuramente gli fa onore e tutto sommato evita di creare maggiormente isterismi nella squadra. Però Pradé e la società cosa pensano veramente?
Era un calesse davvero.
Primo, abbiamo venduto il più forte difensore italiano per prendere Pongracic che non ha mai visto il campo, e questo Pradè ce lo dovrebbe spiegare. Colpa del procuratore o dell’allenatore che voleva la difesa a 3, perché del giocatore non ci credo.
Secondo, Colpani è sempre più osceno, peggio di Ikonè, e per essere peggio di Ikonè ce ne vuole, però è peggio alla luce del rendimento.
Terzo, il centrocampo a due Italiano riusciva a farlo funzionare, male ma funzionava, quello di Palladino fa acqua da tutte le parti. Insistere con quella soluzione significa giocare contro la Fiorentina.
Quarto, Gud è, in teoria, il miglior calciatore che abbiamo, quello più rammentato, quello più inseguito, quello che sta rendendo niente. Non gioca nella sua posizione, non è contento di dove gioca, si vede benissimo.
Quinto, paragonare Beltran ad un trequartista vuol dire che di mestiere fai il calzolaio, con tutto il rispetto per i calzolai; pretendere di poterlo alternare con Gud è da fantascienza.
Sesto, abbiamo fatto il nostro miglior periodo provando a giocare di rimessa, invece, da quando si è fermato Bove stiamo giocando spavaldi e con un grado di offensività senza senso.
Settimo, e mi fermo, i 12 giocatori con cui ormai Palladino fa la formazione nelle ultime partite non fanno altro che confermare l’implosione sua e delle sue idee. Di tutti i difetti che aveva Italiano lo spogliatoio era sempre dalla sua parte.
Io sarei per un esonero immediato, prima che questo, oltre ad averci fatto perdere Milenkovic, ci faccia perdere anche Kayode. Commisso non sarà del mio avviso, mi aspetto però un intervento deciso dall’alto.