Quando da ragazzo, direi ancora bimbo, mio zio iniziò a portarmi allo stadio, oltre che dalla magica atmosfera che si respirava dentro il comunale per la partita, fui attratto subito anche dal modo di vivere il prima ed il dopo della gara da parte dei tifosi. Nel classico rumore della folla che si muove più o meno concitata intorno allo stadio, si presenta una moltitudine di immagini apparentemente mute. Fra queste il classico capannello di tifosi in cui si commenta un po’ tutto e che attiva il sonoro man mano che ti avvicini. Sembra una cosa quasi scontata, il capannello, ma non lo è affatto: per formarsi, per attirare i tifosi a sentire e a partecipare, il capannello ha bisogno di qualcuno che abbia la conoscenza del tema, l’arte oratoria ed una vena critica, ironica, sagace, che solo i fiorentini sanno avere. Ed uno, in particolare, è sempre stato maestro, anzi professore, di questi capannelli: Mario Ciuffi. Prima di commentatore/conduttore radiofonico, televisivo, Mario è per tutti noi la voce del tifo viola. Oggi Mario sta lottando per riprendersi la sua cattedra. A noi non rimane che aspettarlo e dire Forza Professore.
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Sorprendente come noi tifosi ci ritroviamo, a tutte le latitudini, a condividere emozioni, sensazioni e ricordi tanto diversi quanto simili tra loro. Anch’io, a Reggio Emilia, pecora nera della famiglia perchè primo vero appassionato di calcio, ho iniziato ad andare a vedere dal vivo le partite solo grazie ad uno zio, che mi ha insegnato i piccoli trucchi, le consuetudini e le conoscenze abitunarie dello stadio.
Lui usciva 5 minuti prima della fine. una pratica molto in voga tra i tifosi adulti degli anni ’70 (qualcuno ha visto Febbre a 90°?).
E lui mi ha fatto conoscere quei personaggi da stadio, commentatori autorevoli e a volte così travolgenti nella loro ironia, che poi agli occhi di un bambino, rimangono gli eroi cui ispirarsi.
Quindi pur non vivendo vicino a Firenze e non conoscendo Mario Ciuffi, mi unisco all’incoraggiamento per la sua salute, perchè lui rappresenta l’anima del tifoso, Viola, Reggiano o di qualsiasi altra curva del Mondo.
Forza Professore!