Per quanto sia difficile abituarcisi, perdere a Torino non è certo una novità e quindi non è questo il problema principale… che poi se ripensiamo un po’ a mente fredda alla partita, la Juve è partita fortissimo, pressandoci altissimi ed in modo asfissiante, con la chiara idea di provare a chiudere prima possibile la partita. Però non c’è riuscita, dalla mezzora del primo tempo la Fiorentina ha trovato più equilibrio e nella ripresa (con la Juve calata molto sul piano fisico) abbiamo preso il pallino. E a dirla tutta, al pareggio di Kalinic, sembrava essere la Fiorentina ad averne di più. Però in questa squadra persistono in modo sempre più preoccupante una serie di brutte abitudini… prima di tutto quella di rassegnarsi a perdere, senza provare a tirar fuori uno scatto di orgoglio, di rabbia, di follia: è inspiegabile come, raggiunto il pareggio, ci possano essere due centrocampisti completamente soli al limite della nostra area di rigore (prima Asamoah e poi Khedira), con il rimpallo che favorisce Higuain, che certo non si fa pregare per buttarla dentro. La Fiorentina è una buona squadra, che mette effettivamente in difficoltà gli avversari, che costringe gli allenatori a trovare contromosse mirate (come per esempio oggi una gabbia per Bernardeschi); però si perde ormai sempre più nelle sue brutte abitudini, nel disimpegno sbagliato dietro, nelle amnesie dei nostri centrocampisti nelle coperture ai limiti dell’area di rigore, ma soprattutto nel non saper mai uscire dal proprio vestito tattico, che Sousa aveva cucito su misura su questa squadra, ma che oggi sembra davvero stargli stretto. L’unica nota positiva è venuta dall’esordio di Federico Chiesa, una sorpresa per tutti ed il ragazzo non ha certo demeritato. Per il resto, tutti hanno fatto più o meno bene il proprio compitino e la cosa più preoccupante è che, fra le brutte abitudini, c’è sempre quella di pensare di aver dato il massimo, di aver fatto il possible, di essere in pace con se stessi e con gli altri… io invece non mi sento per niente in pace e forse sarebbe il caso che anche Sousa ed i suoi giocatori ci facessero capire di essere sufficientemente incazzati.
Un articolo onesto e sensato che pone l’accento su quello che siamo: fighette.
Un solo tiro in porta, la scarpata di Vecino all’85’ non conta.
Fighette.
La palla viaggia sempre lenta, impauriti e alcuni disinteressati. Non mordiamo, sulla mancata ammonizione a Chiellini si circonda l’arbitro per mettergli pressione come fanno gobbi e romani.
Siamo fighette.
Non dite che era la Juve. Era una mezza squadra ieri sera e non l’abbiamo morsa mai. Difesa inguardabile. Prendere subito dopo il secondo da cicciobomba Higuain dopo che in mezzo all’area si era aperta una voragine conferma la stessa Fiorentina di sempre.
E poi tutti questi abbracci tra Buffon e Berna, anche basta. Lo abbracci dopo in pizzeria se ti piace così tanto, ma negli spogliatoi e in campo lo aggredisci, gli fai male.
Siamo fighette, è l’imprinting della società. Hanno messo i braccialetti a tutti e a molti anche l’anello al naso.
Via, via, via da Firenze.
Siamo fighette… è tanto che lo siamo ma per me non è la proprietà che ce lo impone o almeno lo spero.
Siamo fighette perché mandiamo in campo solo fighetti…
Prima di tutto benvenuto fra i commentatori del nostro blog. Ovviamente condivido gran parte di quello che scrivi, visto che riprendi i punti che ho provato a descrivere. La cosa curiosa è che hai criticato l’articolo di Simone e condiviso il mio, quando di solito io sono molto meno critico di Simone 🙂 Alla fine mi sembra di capire che siamo tutto sommato d’accordo che così le cose non vanno, lo siamo un po’ meno sulla soluzione: Simone ce l’ha con la parte tecnica (compreso qualche nome illustre), te con la proprietà… ed in questo mi sento di appoggiare Simon, anche se sarei un po’ meno drastico.