Il cammino di Sousa… fra giornalisti e procuratori

Per tutti era un punto interrogativo, per molti addetti ai lavori una scommessa intrigante, per tanti tifosi una nuova avventura da vivere con passione… questo era a Moena la Fiorentina di Paulo Sousa. Ed il portoghese ha iniziato il suo cammino, da passista, non veloce, ma ritmato ed incessante. Da lì poi son partite crociate avviate da certi tifosi e cavalcate da certa stampa o peggio fomentate da certi giornalai e rese incandescenti da certe frange dei tifosi, fino allo scontro diretto in Fiorentina Genoa, con striscioni quantomeno discutibili ed il clima inquietante di Andrea. Nel mezzo costante il cammino di Sousa, talvolta con messaggi diretti alla società, ma senza mai retrocedere di un passo sul suo percorso, sul suo lavoro, sulle sue responsabilità: ognuno deve cogliere le proprie opportunità, tutti devono lavorare per appartenere ad un’idea di gioco. Anche nelle settimane più buie di questo avvio di stagione, il cammino di Sousa era una certezza a cui aggrapparsi, senza comunque sapere (neppure oggi) dove potrà di fatto condurre.

Poi succede che vinci tre partite, una bellissima, storica, a San Siro e sei in testa alla classifica… e domenica sera Sousa sembrava un po’ spaesato, perché s’è ritrovato in testa in modo quasi inaspettato e sicuramente troppo presto, perché sa che la vetta del suo cammino è ancora lontana: l’idea di gioco è ancora un work in progress, alcuni giocatori importanti ancora non sono entrati bene in questa idea e non è detto che sia scontato che lo facciano (in primis Mario Suarez, ma anche Babacar, in parte Bernardeschi e Kuba ed ovviamente lo stesso Rossi) e le vere difficoltà devono ancora arrivare.

Nel frattempo, con tutta la stampa “stranamente” ad inneggiare al lavoro di Sousa e del calciomercato viola (certo… ci vuole davvero la faccia tosta… l’unico che ha fatto mea culpa è stato Orrico!), ecco che sul cammino di Paulo Sousa si mettono di mezzo i procuratori: ieri quello di Badelj, diplomatico come un’entrata di Naingolan, nel sottolineare che ormai Milan è pronto per un top club. Oggi quello di Kalinic, nel rendere pubblico che Sousa ha promesso a Nikola il secondo o terzo posto. Sarà contentissimo il portoghese di questi intermezzi. E’ per questo che anche in momenti di massima esaltazione ed inevitabile euforia, è importante avere delle certezze e per quanto mi riguarda lo è ancora e più che mai il cammino di Sousa… fra giornalisti e procuratori sempre pronti a fare solo i propri interessi.