Purtroppo anche per questa partita non c’è molto da scrivere per quanto riguarda meriti e demeriti dei giocatori viola. Gran parte dei media hanno optato per un sei politico, bilanciando il poco tecnico tattico visto in campo con il risultato del quinto posto acquisito. Noi, almeno per dovere di classifica generale, proviamo a fare il nostro podio.
Oro: Pasqual
Ultima gara in viola di un capitano che è diventato ex prima di concludere la sua esperienza a Firenze, che è stato un professionista esemplare, ma un calciatore normale, probabilmente a volte sottovalutato, ma comunque normale. Questa sua gara rispecchia forse la sua carriera nella Fiorentina, un sei meritato, sempre volenteroso, una corsa ed un piede sinistro invidiabili, ma anche qualche lacuna nella fase difensiva e nella grinta. Giusto il tributo dello stadio, forse un po’ fuori dalle righe, per lo stile Pasqual, il lancio in aria da parte dei compagni. Da parte nostra ci sembra comunque giusto chiudere con un oro per lui.
Argento: Astori
Entriamo più nel merito della gara e forse dell’ultima parte della stagione ed il nome che emerge è quello del difensore ex Cagliari e Roma. E’ quello che appare più in forma, più continuo ed anche più incisivo, sia per la parte difensiva, sia per l’impostazione del gioco. Sicuramente un nome da cui ripartire.
Bronzo: Zarate
Per la voglia manifestata fino all’ultimo di fare qualcosa, di cambiare un po’ le sorti di una stagione ormai indirizzata, forse per definire meglio anche il suo futuro. I risultati sono a fortune alterne, ma di questi tempi ci basta almeno il pensiero.
Per il resto, ci accodiamo ad un 6 politico, anche se qualcuno ha fatto davvero poco per meritarselo.
L’oro a Pasqual è un oro alla carriera. Fu il primo acquisto dell’era Corvino-Prandelli e nessuno più di lui ha saputo impersonificare l’idea del vorrei ma non posso di questi ultimi 11 anni di Fiorentina.
Se Davide dice che a volte è stato, probabilmente, sottovalutato la realtà ci dimostra che a Firenze è stato, probabilmente, sopravalutato.
Pasqual ci lascia senza aver fatto progressi tecnici da quel lontano 2005, aveva ed ha un sinistro d’oro, una facilità di corsa invidiabile, aveva ed ha difficoltà nel controllo di palla in corsa e una tenerezza difensiva imbarazzante. L’esperienza poteva almeno portargli in dono la cattiveria ma probabilmente cattivi, e vincenti, si nasce.
Lo saluto, lo ringrazio, gli auguro ancora tanti anni di calcio giocato e lo ricorderò con sincero affetto.