Forti, fortissimi, praticamente scarsi

Continua e si allunga il periodo nero della FIorentina. Pareggiare con un Torino in 10 per oltre un’ora e dopo essere passati in vantaggio già nel primo tempo ha l’odore della sconfitta e il suono assordante dei fischi del Franchi. Fischi meritati da squadra e allenatore, per l’atteggiamento, per le scelte e anche per il gioco espresso nel secondo tempo. Veramente una seconda parte di gara che non ha spiegazioni, che non ha giustificazioni. Il momento è davvero complicato, soprattutto perché non è facile capire da dove ripartire. Una dopo l’altra stanno cadendo le certezze che hanno regalato molte soddisfazioni e soprattutto molti punti nell’autunno. L’aspetto tattico, l’allenatore, alcuni interpreti, la difesa, la grinta e il coraggio. E proprio questi ultimi due elementi sono i più emblematici. Oggi abbiamo una squadra molle e molto impaurita. E il primo probabilmente è proprio Palladino che nella ripresa, pur in superiorità, ha costantemente invitato a non pressare, ad aspettare. Questo a ennesima dimostrazione che non c’è una tattica perfetta, perché conta sempre la qualità e soprattutto la determinazione e il coraggio con cui viene fatta. Una cosa che, a memoria, mi sembra non sia mai mancata nella Fiorentina di Italiano è stato il coraggio nel dare la propria interpretazione alle gare. Paura e gambe molle portano a rischiare il pareggio direttamente da lancio del portiere del Toro e a subirlo con una banale partenza dal basso. Passaggio rischioso di Comuzzo, Adli fermo, molle e Gineitis che va a nozze.

Difficile fare considerazioni ulteriore della Fiorentina del secondo tempo. Preferisco allora tornare alla saga dei film. Dalla commedia sentimentale di Troisi, si passa però alle commedie comiche di Castellano e Pipolo. Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande si trasforma per noi in forti, fortissimi, praticamente scarsi. Siamo arrivati a dicembre pensando di avere un allenatore emergente molto forte. Pensavamo di avere una compattezza difensiva e impronta tattica che aveva spazzato via tutti i difetti e le mancanze dell’era Italiano. Pensavamo di aver trovato un centrocampo di altissimo spessore tecnico e tattico. Pensavamo che con Gud, con il recupero di Pongracic avremmo fatto un ulteriore step in avanti diventando fortissimi. Stiamo facendo invece pessime figure in casa e fuori, regalando gloria a tutti. Ci sono giocatori che forse avevamo troppo sovrastimato. Oltre a Colpani, che non è mai sbocciato, inizio ad avere dubbi su Adli, che a volte sembra davvero che si addormenti e, cosa preoccupante, lo fa con la palla fra i piedi e in zone pericolose. Ci sono giocatori sottotono, soprattutto per calo fisico. Sono Comuzzo e Ranieri, lo è secondo me anche Dodo, nonostante oggi meriti la sufficienza.

Palladino ha voluto tirare fuori la storia del bicchiere mezzo pieno. E’ chiaro che ancora oggi la classifica della Fiorentina non è male. Però pesano le parole di Gosens, che dice che stiamo buttando via tutto quello fatto di buono. Proviamo a ripartire allora da quel poco di buono che oggi si è visto nel primo tempo. Prima di tutto, Folorunsho in questo momento serve come il pane, perché ha ridato equilibrio e secondo me farà di nuovo salire le prestazioni di Gosens. A me non è dispiaciuto neppure Gud. Il gol viene da una sua giocata ed è stato sempre nel vivo del gioco. E io non l’avrei tolto e avrei colto occasione per provare un 4-3-2-1. Urge sicuramente recupero di Cataldi, consentendo magari ad Adli di spostare un po’ in avanti il suo raggio d’azione. Sottil in questo momento deve tornare il giocatore utile nell’ultima mezzora, se serve saltare uomo o fare contropiedi. Nel frattempo c’è anche un mercato comunque in fermento. Due mesi fa pensavamo di aver bisogno solo di un vice KEan e magari un centrocampista e un vice Colpani. Oggi vorremmo cambiare mezza squadra. Chissà come saremo a inizio febbraio, forti, fortissimi o praticamente scarsi?

6 commenti

  1. Quando leggo che questa squadra non ha le qualità sorrido. Se fosse così come abbiamo potuto essere in cima al campionato fino a metà dicembre? No. Il problema è di testa! E l’unico che dovrebbe risorverlo è palladino che però non sembra ruuscirci. Urge un cambio di rotta

  2. Mi dispiace non aver visto la partita perchè volevo vedere Folorunsho, ma almeno non mi sono preso una bella incazzatura.

    Per me quest’allenatore ha perso credibilità nello spogliatoio e quindi sono d’accordo con Spada: via il prima possibile!

    E la prossima è con la Lazio…

  3. Intanto volevo dare il benvenuto a Spada su iotifofiorentina.net. Sull’allenatore, sinceramente non so cosa dire. Storicamente, a noi ci ha fatto svoltare comunque sempre in peggio rispetto agli obiettivi di partenza. E’ ovvio che serve in un modo o nell’altro una svolta e per questo secondo me serve che intervenga Commisso in primissima persona.

    • ,,, dimenticavo. Anche perché Pradé ha sbagliato completamente tempi e modi. Secondo me non doveva parlare dopo Monza, ma andare negli spogliatoi e quello che aveva da dire, dirlo a muso duro ai diretti interessati. E ieri semmai veniva a dire che Palladino è esonerato o altre azioni concrete, se le cose non fossero andate come aveva detto lui. Invece a Monza ha lanciato le pietre e dopo il Toro si è nascosto tutto.

  4. Di solito si esonera un allenatore se la squadra rischia di rettocedere oppure se di ha una rosa da primi posti ma si annaspa sulla mezza classifica. Dubito che Commisso esoneri Palladino che sta all’ottavo posto con una rosa da ottavo posto! Anche se continuerà a fare confusione ormai siamo salvi per cui stiamo a vedere se è buono e in caso vada male… via subito chi l’ha scelto, a fine campionato lui e poi rifondazione.. ma questo è solo il mio sogno… che non si avvererà

  5. Io sono molto triste, lo ero dopo l’addio di Milenkovic a cui mi ero molto affezionato perché rappresentava il giovane cresciuto in casa, perché era il capitano, perché non l’ho mai visto mollare di un millimetro.
    Abbiamo di fronte l’evidenza che vendere Milenkovic è stato un errore.

    Oggi vendiamo anche Kayode, a cui mi ero ulteriolmente affezionato come bandiera per i prossimi anni perché metteva in campo l’anima.
    Il giorno in cui arriverà l’evidenza che anche questo è stato un errore farò festa con il calcio.

    Ho voglia di fare festa con il calcio, perché io questo calcio dove il calciatore ha sempre la valigia pronta non lo reggo più, è un calcio che serve solo ad ingrassare i procuratori.
    E’ show, solo show, non ha più niente a che vedere con lo sport che ho conosciuto e a cui mi sono appassionato da bambino.

    Ad oggi Palladino non lo reggo, pensa solo ad aggiustarsi la cravatta prima delle conferenze stampa, non mi sembra che abbia dietro lo spogliatoio, non capisco come una società possa permettere all’allenatore di disfare una squadra che aveva funzionato bene per 3 anni. Dietro a Palladino non sopporto più Pradè, basta, non ne posso più, non so quali sono le sue leve, non so quali sono gli input che arrivano da Commisso ma non è possibile che l’unica cosa che sappia fare e “tirare a campare”.

    Non ho niente contro Commisso, gli avessero fatto fare lo stadio come voleva lui saremmo a parlare di tutta un’altra storia, ma con i ma e i se non si va lontano.

    Voglio gente con l’anima. In società, in panchina e in campo, gente che fa il lavoro per passione, gente che si riconosca nel collettivo, nella maglia, nella città, gente che traccia la linea sull’erba e dichiara all’avversario “te di qui non passi”. Se questa gente la vendono non cresceremo mai.

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