Lo pubblico io ma l’ha scritto Francesco. Tanto per ridere su quanto basta poco per accendere gli entusiasmi a Firenze.
È stata una settimana speciale per il popolo viola e come al solito il pericolo sta proprio nell’entusiasmo esagerato di cui noi siamo specialisti, insieme al pessimismo masochistico. Ma prima o poi la imbroccheremo e io ho sensazioni molto positive, perfino innominabili. Credo che l’anno scorso tutto doveva girare storto perché tutti, compresi noi tifosi, volevamo che andasse tutto storto, così… per il detto “non vedo l’ora di raccattarmi di terra per vedere icchè mi son fatto”. Ti faccio un esempio: a me il Tanque quando arrivò a Firenze mi fece pensare: “Ecco il matto che ci farà svoltare”… sì lo so non era il toppleier (ormai chiamiamolo così) giusto, non valeva il calzino di riserva di un Luca Toni, ma confidavo nella sua pazzia contagiosa, e dio se non c’era bisogno! Al contrario pensavo di Facundo che fosse troppo timido, pensa un po’ te, scambiando la timidezza di carattere (quella forse c’è) con l’ipotetica difficoltà a calarsi nel mistificato tatticismo del campionato italiano… Guarda come ci si sbaglia! Uno non è riuscito neanche ad esultare quando ha marcato di rigore e l’altro ha interpretato subito con spregiudicatezza il suo modo caparbio e roccioso d’intendere il calcio, perché ha beneficiato di un’adozione spontanea e collettiva. Piuttosto non lo paragoniamo a Passarella, che era autoritario e cattivo a tutto tondo… Facundo se lo guardi sembra il mi figliolo quando lo interrogano a matematica… ha gli occhi dolci e impauriti, è paradossale ma la sua è una falsa cattiveria.
A proposito di entusiasmo stamattina sono andato in farmacia che fa servizio CUP a prenotare una caterva di esami per la mamma. Il farmacista sotto lo spolverino bianco tutto slacciato ostentava con baldanza e sicumera una maglia viola con un giglio gigantesco e si vedeva che l’avrebbe portata anche a un funerale. Un toscano non viola rimane sarcastico, ma quello viola sa essere anche “merda”. Guardando la fila che si diramava per tutta la farmacia ha urlato: “Le prenotazioni per i gobbi si fanno dopo martedì”, e non si sa se voleva equivocare sui biglietti che non si trovavano più o addirittura pensava a Conte che non troverà posto allo stadio. Fatto sta che una vecchietta poco dietro di me m’ha guardato e m’ha detto “O icchè gl’ha stamani?”.
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