Leggo che Viviano potrebbe essere molto vicino al Bologna. Voglio scrivere allora subito questo articolo, potendo ancora rimanere fra la speranza che Emiliano rimanga a Firenze e la tristezza per un possibile prematuro epilogo. Scrivo soprattutto perché sono molto sensibile al ruolo, alla personalità, alla storia del portiere. E lo sono ovviamente in modo particolare per quelli che indossano la maglia viola. E la storia di ogni portiere può essere caratterizzata da alti e bassi, da magnificenze da salvatori della patria, a giudizi che arrivano a ridicolizzare il giocatore, ma con una rigorosa, inevitabile, spietata costante: la solitudine. Il portiere non può essere guidato, difficilmente può farsi aiutare nelle difficoltà, è l’unico che non può guardare indietro per vedere se qualcuno rimedia quando sbaglia. E soprattutto durante la partita il portiere ha tanto tempo per pensare, prima e dopo ogni azione, rimanendo solo con i propri pensieri. E sarebbe davvero interessante sapere cosa ha pensato Viviano durante le sue presenze con la maglia viola, soprattutto in quella maledetta serata a Roma. Sarebbe forse interessante sapere cosa veramente pensa Viviano anche quando è seduto in panchina ed ascolta i cori e vede gli striscioni della Fiesole. Difficile saperlo. Allora dico che in un campionato dove tutti i portieri, a partire da San Gigi Buffon da Torino, hanno commesso errori, se non vere e proprie papere (vedi De Santis) Viviano, prima della partita di Roma, ha avuto una media voto (da Fantagazzetta) di 6,13; ma Viviano è passato da unico capitano, da unico numero 10 degno, a grande tifoso comunque non grande portiere, a tifoso si, ma portiere neppure per sogno, fino a Emiliano orgoglio nostro, striscione bello ma sinceramente fuori tempo massimo. E allora mi domando: è stata tutta opera di Montella? E’ stata davvero una bocciatura meditata e applicata dal Mister? O in questi mesi a Firenze è successo qualcosa in cui tutti più o meno consapevolmente hanno contribuito a chiudere il tifoso-portiere Viviano nella stanza della sua solitudine, gettando via la chiave? L’eventuale partenza in gennaio di Viviano penso rimarrà per il calciatore una macchia indelebile della propria carriera, della propria vita. Però, mentre i giornalisti si stanno già allenando adesso a scrivere tante cose tristi dopo che tante cose belle avevano scritto qualche mese fa, penso che noi tifosi dovremmo rimanere un po’ soli con noi stessi e chiederci cosa è veramente successo in questi mesi, se davvero abbiamo fatto le cose giuste per difendere quella che poteva (o magari ancora potrebbe) essere una bandiera per Firenze… o come dice un altro grande numero 1, diventare una grande anima viola.
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Si sente che sei stato portiere…
La mia opinione è che Viviano sia meglio di Neto. Sicuramente meglio di Neto nelle uscite, con i piedi, nella personalità. Per di più tifoso della Fiorentina dalla Curva Fiesole. Sia Neto che Viviano sono peggio di Boruc, ma questa è acqua passata. Mi affido all’allenatore.
Esprimo una parte della mia opinione sui portieri nel commento al Medagliere ( lo so, sono un po’ disordinato) e qui voglio aggiungere che sarei molto dispiaciuto di vedere Viviano andare via a gennaio.
Io vorrei che rimanessero a disposizione di Montella entrambi e questo dovrebbe essere soprattutto interesse di Viviano stesso.
Perchè sono convinto che nelle ultime scelte di Montella ci sia lo zampino di Pradè, che deve pianificare il prossimo mercato nadando aldilà dei sentimenti avendo in mano valutazione tecniche precise (e credo che non abbia torto).
Ma qui interviene anche la volontò del giocatore, non dimentichiamolo, perchè se il procuratore spinge per mandarlo a giocare a Bologna, lui può sempre impuntarsi e decidere di rimanere a Firenze a giocarsi le sue carte fino in fondo fino a giugno.
Ecco io vorrei che Viviano non si arrendesse, come invece ho l’impressione che abbia fatto.
Siamo sicuri che Montella non voglia proprio vedere questa reazione in lui?