Io sto coi Della Valle

Io sto coi Della Valle e attendo fiducioso le loro decisioni.

Nel caso che i Della Valle scegliessero di far fare a Montella come Emery, cioè andare a proporre il suo bel gioco altrove, ho un’unica richiesta: vorrei un allenatore con almeno 3/4 anni di esperienza in serie A e 3/4 nelle serie minori, quelle dei semiprofessionisti, un allenatore che abbia imparato a soffrire, un allenatore senza un passato brillante da giocatore, un allenatore senza la pancia già piena, sia di soldi che di soddisfazioni calcistiche.

Vorrei un allenatore che fosse meno presuntuoso, che riuscisse qualche volta a dire “ho sbagliato”, che considerasse il calcio qualcosa di più di una mera questione tecnico-tattica, che considerasse i calciatori più importante del proprio schema, che riuscisse a fare di necessità virtù perché a Firenze i giocatori migliori non li avremo mai.

Vorrei un allenatore che dimostrasse orgoglio non solo a parole, vorrei che l’orgoglio fosse dimostrato sul campo, su ogni campo, contro ogni squadra.

Con Montella sono arrivato a Marzo, nel senso che ho continuato a seguire appassionatamente la Fiorentina fino a tutto il mese di Marzo, che è tanto rispetto a quello a cui ero abituato, sia con i Della Valle che prima, ma non è tutto.

Ho visto Montella condurre un gruppo da trenta giocatori, indispensabile per giocare su tre fronti, in modo impeccabile. La squadra non si è mai sbracata, nemmeno ora, tutti o quasi tutti, hanno dimostrato diligenza nell’applicazione dei rigidi dettami tattici dell’allenatore.
L’ ho visto rimettere in riga Ljajic e Vargas, l’ho visto “scoprire” Neto.
Riconosco a Montella una buona gestione fisico-atletica dei giocatori, gli infortuni sono stati abbastanza rari e prevalentemente traumatici. Inoltre, e non è cosa da poco, riconosco a Montella una certa capacità di decidere senza farsi influenzare dal momento, di euforia o abbandono, o dal risultato. Aggiungo che Montella di fronte alle telecamere fa una splendida figura.

All’inizio giudicai la Fiorentina di Montella una squadra diesel pronta subito, perché Montella fu bravo a sistemare la Fiorentina non appena arrivato ed è stato bravo a condurla in modo regolarissimo per questi tre anni. Purtoppo in questo sta anche il grosso limite che vedo nella Fiorentina di Montella: una squadra sempre uguale, i difetti della prima partita sono andati avanti fino all’ultima, l’impostazione tattica scelta da Montella, quello che qualcuno chiama il bel gioco, si è rivelata anche il vero tallone d’Achille che tutte le squadre ormai hanno scoperto e che regolarmente ci condanna.
La filosofia “fare un gol in più degli altri” concede tanto allo spettacolo ma espone la squadra a troppi rischi, rischi che non si possono correre nemmeno con le squadre inferiori perché poi arrivano i pareggi sfortunati e le sconfitte però abbiamo giocato meglio. Rischi che se corsi contro le squadre del nostro livello portano tre pappine a partita.

Con Montella sono arrivato a Marzo ma il campionato finisce a Maggio, con Montella ho visto una squadra che tecnicamente ha avuto raramente rivali, che se fosse stata sul ring ai punti avrebbe vinto quasi sempre, ma a calcio i punti che contano sono solo quelli della classifica e la Fiorentina troppe volte ha messo in campo solo la tecnica dimenticanto che il calcio non è solo tecnica.

Vorrei un allenatore che mi facesse arrivare a Maggio e attendo fiducioso le scelte dei Della Valle e di Cognigni. Sarebbe triste scoprire a metà della prossima stagione che Montella ha ormai fatto il suo tempo a Firenze.