Esempio Leicester

Confesso che, pur senza particolari entusiasmi né tantomeno pellegrinaggi in terra anglosassone, al termine del pareggio fra Chelsea e Tottenham che sanciva la vittoria della Premiere del Leicester ho provato una certa soddisfazione. In questa sensazione c’era l’orgoglio di italiano per il gran lavoro di Ranieri (che alla fine a Firenze non fece così male), c’era lo spirito di rivalsa dei piccoli contro i grandi, c’era soprattutto la voglia di far capire cosa significa l’esempio Leicester. Da una prima lettura superficiale l’esempio Leicester potrebbe significare che anche i piccoli, con le idee, con una buona pianificazione, con tanta competenza nella direzione tecnica possono ottenere risultati importanti… e se la cosa la valutiamo nel perimetro del campionato inglese potrebbe essere anche giusta. Però oggi il calcio ha un perimetro internazionale, direi mondiale e ogni squadra ha competitor che sconfinano dal territorio nazionale. E allora ci accorgiamo che il Leicester ha un fatturato paragonabile a quello del Napoli, superiore di 50 milioni a quello della Fiorentina… e questo si ripercuote ovviamente sul monte ingaggi che per il Leicester vale oltre 60 milioni, paragonabile con quello del Napoli, dieci milioni superiore a quello della Lazio e ben 20 a quello della Fiorentina: tradotto in calciatori, significa che alla rosa attuale dei viola ci sarebbe spazio per tre giocatori del livello di Barzagli, Marchisio e Dybala. Questo significa che in un mercato globale, dopo che le squadre al top hanno fatto le loro scelte, una squadra come il Leicester è competitiva al pari del Napoli e molto di più di una squadra come la Fiorentina. Certo bisogna saper comprare, ma l’esempio Leicester insegna che per la famosa asticella che dall’era Prandelli vogliamo alzare non basta la buona volontà, non basta la fantasia e le idee chiare durante il calciomercato, non basta avere in mente un chiaro progetto tecnico… occorre riuscire ad aumentare di qualche decina di milioni il fatturato in modo da arrivare ad essere competitivi nel calciomercato globale. E siccome la strada italiana sui diritti TV è furbamente chiusa dagli attuali dominatori (Juve, Milan, Roma, Inter), siccome il bacino “tifosi” di Firenze è già sfruttato in percentuali alte, non rimane che trovare per altre vie i soldi necessari… ovvero con iniziative come il progetto stadio che i Della Valle inseguono da anni. L’esempio Leicester ci insegna quindi che i miracoli esistono, ma quasi sempre hanno dietro anche delle motivazioni ben precise… l’esempio Leicester dovrebbe quindi spingerci a remare il più possibile dalla stessa parte di una società che in questi anni magari ha sbagliato, ma ha investito molti soldi di tasca propria, nella speranza di aprire prima o poi qualche canale che possa portare alla Fiorentina i soldi che mancano per alzare l’asticella anche dei nostri sogni.

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