C’è stata una domanda chiave nella conferenza di Sousa post-sconfitta-amichevole con il Celta Vigo; non ricordo chi l’ha fatta, ma è stata diretta, semplice, centrata: “Sousa, ma lei oggi come si sente, soddisfatto, sereno, fiducioso, preoccupato…?” E la risposta del tecnico è stata “realista”. Un’affermazione che significa molte cose in questo inizio di stagione. E’ evidente che siamo passati dalla versione Sousa 2015, instancabilmente ottimista ed unica nota positiva ad avvio di una stagione, quella dello scorso anno, che era iniziata con musi lunghi, pochissime ambizioni e tanto malcontento, ad un Sousa 2016 molto introverso, con un atteggiamento ed un humor poco intonato con la voglia di ripartire della dirigenza viola (Della Valle e Cognigni in primis), sulla carta allineato con l’operato di Corvino… ma appunto realista. Realista perché a 20 giorni dall’avvio del campionato (e che avvio) Corvino ha portato solo qualche ragazzo, dal futuro promettente, ma dal presente ancora incerto… e magari fuori forma, come ripetuto più volte di Toledo, definito guarda caso “colpo” dal presidente. Realista perché per ora la Fiorentina non ha venduto nessun giocatore importante, ma 3 giocatori chiave si sono aggregati da poche ore e come dice lui stesso… siamo meno dello scorso anno. Realista perché probabilmente non crede nel rilancio di Rossi, su cui società e stampa fiorentina stanno pompando a mille. Realista perché sa che comunque da qui a fine agosto non potranno arrivare calciatori di grosso calibro e magari qualcuno dei titolari si potrebbe anche perdere per strada. Certo, sulla carta la Fiorentina che inizia questa stagione non è certo peggiore di quella di un anno fa e quindi è lecito chiedersi perché Sousa non possa affrontare con lo stesso entusiasmo ed anche maggiore determinazione (imparando proprio dai propri errori) la nuova stagione…. Almeno che l’errore maggiore che si riconosce (o che magari la società gli ha rinfacciato) è quello di aver troppo ammaliato i tifosi e la stampa, di aver creato una spaccatura che poi non ha saputo gestire, finendo col gestire male anche la squadra, come successo nella disastrosa seconda parte del campionato. E allora dopo la versione ottimista, tutto sorrisi e filosofia positiva, la versione Sousa 2.0 è realista, concentrato a non sbagliare dentro e soprattutto fuori dal campo, in attesa di vedere il materiale tecnico che alla fine potrà usare… sperando che Sousa il realista non nasconda una versione invece completamente pessimista, perché altrimenti sarebbe il caso di cambiare subito area.
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