Talvolta qualcuno riesce a creare situazioni empatiche con tifosi, stampa e società e magari a tirarne fuori una forza che da la spinta alla squadra, andando oltre i limiti tecnici e fisici, però nella sostanza, quasi sempre, alla fine tutti gli allenatori sono uomini soli. Alla luce anche dell’ultima conferenza stampa pre-partitia contro il Liberec mi sembra evidente che il sogno di Sousa fosse quello di aver sperato nel proseguo di questa empatia che aveva creato ad agosto del 2015 e che ci aveva portato in autunno a cantare “salutate la capolista”: lo cantavano i tifosi, lo cantavano i giornalisti e sotto sotto lo cantava un po’ anche la società. Però conta come si arriva e non come si parte… e a gennaio 2016 da questo gruppo coeso si stacca la società: inutile dire qui a torto o a ragione, ma questo è accaduto e a Sousa questo non è andato giù. Da qui il famoso striscione della Fiesole ed una situazione che non poteva che precipitare… si perché alla fine contano solo i risultati e per questo primo o poi tutti gli allenatori rimangono uomini soli. I tifosi hanno iniziato a rumoreggiare già alla fine del campionato, per poi lamentarsi sempre di più… stranamente quelli che hanno retto maggiormente sono stati i giornalisti, che però poi si fanno sentire con gli interessi. Ed ecco quindi che l’empatia è disciolta, Della Valle si è fatto sentire e Sousa è tornato ad essere un uomo solo, che può basarsi esclusivamente sui giocatori e le idee di gioco che ha e sulla capacità di metterle in pratica. Sousa ci ha fatto capire che ha smesso di flirtare con tutti… sono realista disse già a Moena. E forse è bene che si sia giunti a questa chiarezza di pensiero: la Fiorentina deve lottare per gli obiettivi coerenti con la propria rosa… ed il proprio tecnico. Sousa ci dice che non può fare miracoli, noi a Sousa chiediamo che porti la Fiorentina sulle posizioni che l’hanno caratterizzata in questi anni, perché la rosa non è migliorata, ma è sempre su buoni livelli. Da oggi il nostro giudizio sarà solo sul gioco e sui risultati… ed oggi c’è una partita di Europa League da vincere, visto che al Franchi la Fiorentina non vince da fine settembre. Altra certezza di questa squadra e della gestione Sousa è che non conta il modulo, ma l’atteggiamento della squadra in campo: siamo forti se corriamo bene, se riusciamo a mantenere le distanze fra i reparti e soprattutto creare densità vicino al pallone. Questa è la Fiorentina di Sousa… ai risultati l’ardua sentenza.
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