Siamo arrivati a Pasqua dopo 40 giorni veramente densi e pieni di successi. Mancava la ciliegina, la decina vittoria consecutiva, che avrebbe comportato anche qualche record. La festa ce l’ha rovinata il nostro amico Semplici… magari ce ne ricorderemo per il futuro. Con lo Spezia abbiamo ottenuto un solo punto, meritavamo di vincere, ma alla fine si poteva anche perdere. E per questo la Pasqua viola è dolce amara. Visto anche i risultati di Atalanta e Juve, potevamo accorciare ancora, ma abbiamo guadagnato comunque un punto su entrambi. Insomma, dispiace, ma va bene così.
Ho visto solo gli ultimi 10 minuti, ho sentito commenti e visto highlights. Mi sembra evidente che qualche giocatore, in particoalre Igor, Mandragora, lo stesso Cabral, sono arrivati un po’ scarichi. Altri, come Castrovilli e Sottil, stanno pagando la ripresa dopo lunga inattività. Non mi sembra giusto essere severi, in particolare con la nostra ala. A inizio anno era il migliore e nel suo ruolo la forma fisica è tutto. Ancora una delusione invece Duncan. L’ho visto fare due cose e le ha fatte completamente sbagliate. Su una bella azione con Gonzalez, aveva modo e tempo di mettere una palla precisa e pericolosa in area e ha sparato sul difensore. Ha poi mandato lo Spezia a tu per tu con Terracciano. Brekalo invece è entrato molto bene e questa è una buona notizia, anche perché almeno una alternativa a Ikoné bene averla. E sono contento anche per la buona prestazione e il mezzo gol di Biraghi.
E’ vero che la Fiorentina ci ha provato fino alla fine, vero che questa volta la fortuna si è anche un po’ voltata dalla parte opporta. Però in questa sequenza infinita di gare, era inevitabile avere un calo di intensità e di attenzione. Bene allora che sia arrivata a questa giornata e spero che sia come un secchio di acqua fresca nelle teste un po’ inebriate dei viola. Costa una Pasqua dolce amara, ma consente forse di riordinare le idee, ritrovare le forze e riconcentrarsi sulla prossima partita, che sarebbe importante non sbagliare.
Ritornando sulle parole di Bucciantini direi che con Italiano non si sceglie di che morte morire, ma come suicidarsi, che è ben diverso. Perché la strategia del fuorigioco a centrocampo era l’unico modo che potevamo dare allo Spezia per fare gol e infatti le due uniche occasioni sono arrivate esattamente in quelle due circorstanze. Come tante altre volte una tale strategia non ha portato che sventure.
Se quando dobbiamo fare gol una tale strategia può essere anche ragionevole, chi non risica non rosica, quando siamo noi in vantaggio perché dover continuare con la scellerata e suicida strategia del fuorigioco a centrocampo? Perché non rallentare e arretrate tutta la squadra per poter agire noi in contropiede? Perché non accontentarsi di vincere 1-0?
Sulla squadra poi c’è poco da dire, non mi sento di colpevolizzare Igor e Terracciano, anche se la cappellata grossa la fatta il portiere, visto che l’errore grosso era a monte come ho spiegato sopra.
Non mi perdo a parlare di Duncan perché tanto non è buono, l’ha scelto Iachini, spero che Italiano scelga di disfarsene al prossimo mercato. Non mi perdo nemmeno a parlare di Ikoné, la definizione di bomba atomica senza innesco mi sembra che calzi a pennello, quando poi volano due pedate in più lui si mette da una parte e sparisce.
Qualche parola in più la vorrei spendere su Sottil. Ha giocato male, ha tutte le attenuanti che vogliamo, però ha ormai poco tempo per venir fuori. Speriamo che in questi ultimi due mesi abbia occasione per dimostrare qualcosa in più perché per me così non va. Ha dei numerini ma non incide, la versione in piccolo di Ikoné. Ed entrambi non sono aiutati dall’allenatore che, nel momento in cui potevamo giocare in contropiede, il loro pane, ha preteso di continuare a fare il gioco, fare pressing, estremizzare il fuorigioco, togliere spazio ai contropiedisti.
Tutti gli altri forse un pochino stanchi ma non possiamo dire che hanno giocato male, forse la Fiorentina è un pochino delicata e quando l’altra squadra picchia sono in pochi quelli che picchiano più duro.