Quattro scommesse

A fine partita, all’uscita dallo stadio, il titolo che avevo in mente era “Soltanto mezzora”. Già quando sono arrivato a casa ho capito che era titolo scontato, regalato in pratica dallo stesso Italiano e battuto già da tutti i media. Stamattina poi ho visto articolo di Simone, che lo ha posto in modo duale. Questo a dimostrazione di come sia importante la predisposizione con cui si guarda le partite e le cose in generale. Il cosiddetto mindset. I fatti ovviamente dicono questo, ovvero che la Fiorentina per un’ora è stata poco e male in partita. A parte un paio di occasioni nei primi minuti, poi è andata in balia del Ferencvaros. Abbiamo perso nei duelli, abbiamo perso nella fisicità, abbiamo perso anche nel possesso palla. Il Ferencvaros è tipica squadra europea, ben attrezzata, fisica, di grande corsa, ma anche di piedi discreti. Ma squadra che in teoria non dovrebbe impensierire la Fiorentina. Cosa è successo allora? Siccome non è certo momento ancora di dare sentenze e neppure giudizi assoluti, possiamo dire che Italiano ha giocato e perso ieri sera quattro scommesse, con situazioni e motivazioni diverse. La prima è Biraghi. Irrispettoso e ingiusto buttare la croce addosso al capitano. Italiano credeva o ha voluto credere che Biraghi avesse recuperato bene dalla botta alla caviglia. Voler credere questo è dipeso secondo me anche dalla volontà di non forzare troppo la mano con Parisi, non a caso uno della rosa che non ha mai giocato per tre competizioni nello stesso anno. Biraghi però purtroppo non era in condizione. La seconda scommessa è stata Sottil. Italiano non vuole perderlo definitivamente, ma preoccupa molto che il ragazzo invece di crescere nelle prestazioni sta piano piano involvendo. Ieri davvero negativa la sua prova. Terza e quarta o se volete terza combinata è stata quella di partire con una mediana completamente inedita, ovvero Lopez – Mandrogora, e allo stato attuale non titolare. Questo rappreesentava secondo me il vero rischio. Personalmente avrei preferito risparmiare Bonaventura, ma avere almeno uno fra Arthur e Duncan. Bisogna d’altra parte capire che Italiano ha bisogno di trovare ricambi affidabili in mezzo al campo e Lopez- Mandragora hanno i numeri per farlo. Ma ieri sera erano evidentemente non pronti.

Partendo da queste quattro scommesse perse sul campo, si capisce la dinamica della gara, i sessanta minuti di niente come dice Simone. Sulla sinistra Sottil non attaccava, Biraghi non difendeva. Figuriamoci il viceversa. Sul gol Biraghi si è fatto saltare come un bimbo, entrando in scivolata a metà campo su azione da fermo. Azione dettata palesemente dalla non capacità di sostenere la corsa con avversario. Sottil ovviamente era a meditare e Ranieri si è trovato con 2 contro 1 puntato a tutta velocità. Anche per Ranieri non è stata una bella serata, però sul primo gol c’è poco da dirgli. Poi c’è stato il problema centrocampo. I due sono stati completamente assorbiti dentro le maglie del FerencVaros, non sono mai riusciti a creare linee di passaggio usabili, tant’è che spesso sono venuti in mediana Nico e Bonaventura, lasciando poi troppo solo Beltran. A Lopez e Mandragora manca proprio lucidità tattica, automatismi, distanze che in questo momento hanno Arthur e Duncan. Con Arthur addirittura Barak ha saputo fare il mediano, anche se dobbiamo dire che in quel momento il FerencVaros aveva arretrato di oltre 30 metri il baricentro. Non è un caso che la Fiorentina ha cominciato a macinare gioco quando le quattro scommesse della serata sono uscite e sono entrati Parisi, Kouamé, Arthur e Barak. Poi entrata di Ikoné al posto di Bonaventura molto stanco ha fatto il resto. Parisi ha fatto tutto quello che non è stato in grado di fare Biraghi, ovvero spingere forte e accompagnare all’indietro i contropiedi del Ferenc. E’ bastato invece un Kouamé come sempre generosissimo e anche molto abile nel gioco aereo per fare molto meglio di Sottil, nonostante i limiti che conosciamo. Ed eccoci quindi all’ultima mezzora, orchestrata alla perferzione da Arthur, per vivere quello che è venuto dopo i sessanta minuti di niente, in cui abbiamo fatto 3 reti, una annullata per un fuorigioco millimetrico e abbiamo avuto 4/5 occasioni nitide per segnare ancora, fino al 98-esimo. Per concludere sui singoli, ci sono stati altri giocatori che non hanno brillato, come i centrali difensivi, Beltran, anche se si è dato un gran daffare e Bonaventura calato alla distanza. Bene invece Kayode e il solito Nico, mentre sono due buone notizie le reti di Barake Ikoné, di cui avremo sempre più bisogno.

Inutile parlare dei se, però con gol di Nico valido la probabilità di prendersi 3 punti era alta. Come detto da Italiano, prendiamoci però questo pareggio, che evita agli ungheresi di allungare pericolosamente, che ci consente di avere un punto in più dello scorso anno dopo due gare più semplici di quelle attuali. La Fiorentina e il suo allenatore alla fine escono ancora più rafforzati da questa sfida, perché ha fatto capire dove dobbiamo migliorare, ma ci ha dato anche consapevolezza della forza d’urto e della qualità che può mettere in ogni gara, anche quelle ormai segnate.