Ho visto un 10 ed un 7

Prima di tutto voglio partire dalla formazione: alla luce delle ultime gare, in vista di questa sfida sulla carta proibitiva, pensavo che la Fiorentina potesse avere le carte per fare la sua partita e devo dire che avevo pensato proprio agli 11 che sono scesi in campo, escluso forse Maxi Olivera, pensando a Milic. Nella mia testa girava un 4-3-3, dove potevano essere più gli interni Vecino e Cristoforo a dare una mano ai terzini per tamponare la forza degli esterni del Napoli e magari usare Berna e Chiesa per rafforzare il centrocampo nei momenti di affanno. Ovviamente Sousa la vede diversamente, giocando con il solito 4-2-3-1, soffrendo molto gli inserimenti delle mezzale del Napoli e la sovrapposizioni soprattutto dalla parte di Salced: però stasera la squadra è scesa in campo con molta determinazione e Cristoforo comunque ha un modo di interpretare il ruolo di tre-quartista molto più dinamico e grintoso di Ilicic (anche se con meno qualità). E, tolti i primi 10 minuti di pressione del Napoli,abbiamo tenuto testa alla corrazzata di Sarri: abbiamo subito i gol del Napoli nei momenti in cui eravamo in pieno controllo della gara, prima con una prodezza di Insigne (partito in fuorigioco), poi con un regalo di Natale Nenad Tomovic. Nonostante tutto, abbiamo reagito, siamo andati in vantaggio con un gol spettacolare di Zarate con un assist altrettanto perfetto di Berna, per poi fare l’ennesimo regalo a 30 secondi dalla fine con un “grezzo” Salcedo. Peccato, perché i 3 punti stasera sarebbero stati un bella boccata di aria fresca a pieni polmoni. Però stasera sono arrivati messaggi importanti: abbiamo una squadra con dei valori e dobbiamo cercare di sfruttarli al meglio, abbiamo un Cristoforo da usare con meno parsimonia, ma soprattutto ho visto un 10 ed un 7 di altri tempi! Un Bernardeschi che non gioca per la palla, ma gioca con autorevolezza e classe per la squadra, a tutto campo, con determinazione; all’inizio ha anche sbagliato un po’ troppo, ma ha saputo soffrire, è cresciuto, ha dominato. Un Chiesa che piano piano si è preso possesso della fascia, ha surclassato Goulam, ha fatto entusiasmare i tifosi. Si, qualcosa che alla fine va al di la di moduli, di transizioni di gioco, di tattica… due giocatori sanguigni, un 10 ed un 7 come non si vedevano da anni a Firenze… ma non solo. Purtroppo abbiamo anche interpreti di difesa un po’ sciagurati: dispiace per Tomovic oggi capitano, ma non si possono regalare questi gol ad una squadra come il Napoli. Se Corvino a gennaio riuscisse a portarci un bel centrale difensivo da accoppiare ad Astori e magari un ottimo terzino (almeno uno fra destra e sinistra), se Sousa si convincesse a mettere un centrocampo a 3, lasciando davanti Berna e Chiesa (o Ilicic) con meno obblighi difensivi, questa squadra potrebbe avere ancora da dire qualcosa in questo campionato. Per il momento arriviamo alla sosta con un bel po’ di rammarico, ma con la consapevolezza di avere un 10 ed un 7 da cui far ripartire l’attaccamento a questa squadra.