Il bello viene alla fine, dicevano i latini, intendendo però la cosa in entrambi i sensi, ovvero sia positivo, sia negativo. Poteva essere veramente una serata bellissima, con un Ribery (spesso) delizioso, prima rete di Kouamé e Chiesa, seconda rete in campionato del nostro dieci e… quasi prima rete di Vlahovic. Quest’ultima purtroppo non c’è stata e per noi la serata di gran gala finisce con l’amaro. Volevo titolare Vlahovic in fundo, ma sarebbe stato troppo pesante per il ragazzo. Prima di tutto perché i gol si possono sbagliare. Abbiamo avuto altre buonissime occasioni. Quello che non deve sbagliare però è l’atteggiamento. Sei fresco, sei giovane, quando entri e sei in vantaggio a San Siro devi bruciare l’erba e mordere gli avversari. Invece, specie dopo l’occasione, corricchiava. E penso che l’atteggiamento molle abbia influito anche sulla sua opposizione al salto vincente di D’Ambrosio.
Però nel bene e nel male, niente o quasi nella gara di ieri sera è stato casuale. Non lo era il vantaggio, meritato, della Fiorentina fino agli ultimi minuti. Abbiamo difeso molto compatti, con buone prestazioni ancora del reparto difensivo e del filtro di centrocampo. Abbiamo a volte attaccato alti, da cui è scaturito primo gol, abbiamo saputo accompagnare bene in avanti, giocando palla a terra, da cui il pareggio di Castrovilli, abbiamo saputo ripartire bene in contropiede, da cui il gol di Chiesa. E come detto, abbiamo creato almeno altre 4 occasioni da rete. Fra l’altro giocando tendenzialmente più bassi, ha funzionato molto meglio anche la catena Ribery, Castrovilli (dove il secondo appunto arriva alle spalle del francese). Cosa che accade meno quando abbiamo noi il pallino del gioco, perché tendono più ad occupare la stessa zona. Purtroppo non è casuale neppure la vittoria dell’Inter. Conte ha potuto inserire nella ripresa Vidal, NAingolan e Sanchez. Al di la della differenza evidente di rosa, c’è da sottolineare che l’Inter ha un centrocampo fra i più forti e assortiti a livello europeo, sicuramente il migliore in Italia. Aspetterei per questo a dare giudizi affrettati su Amrabat. E’ vero che è partito un po’ in sordina, ma poi ha retto bene. Il problema vero è che quando Conte ha giocato peso, con Vidal e Naingolan e Sensi in regia, Iachini ha messo Borja, indebolendo ancora da un punto di vista fisico la mediana. Era giusta l’idea di tener un po’ palla, ma andava fatto un po’ più avanti nel campo, perché giocavamo praticamente con quasi 20 giocatori nella nostra tre/quarti, in cui era quasi impossibile e pericoloso giocare palla a terra. Era meglio Duncan e semmai poi Borja al posto di uno sfinito Ribery, appunto per tenere palla più verso il centrocampo e sfruttare meglio gli spazi per Vlahovic (e forse per questa cosa era più adatto Cutrone). Non bene quindi secondo me la lettura della partita alla fine di Iachini.
Un amurum in fundo, comunque, che lascia ben sperare. Chiudo anche questa volta su Ribery. Come detto sopra, spesso delizioso. Deve imparare secondo me a fare anche la giocata normale, specie quando pressato in situazioni “pericolose” di ripartenza. E’ capitato con il toro, è capitato ieri sera, non ultimo il primo pareggio dell’Inter. Anche perché le squadre hanno imparato a fare questo tipo di pressione (sono spesso almeno 3 giocatori su di lui per sfruttare le ripartenze). Se riesce a trovare anche in questo un maggiore equilibrio, rischia davvero di diventare il giocatore più determinante di serie A.
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