Cari fratelli Della Valle, ammiro molto la vostra dedizione alla Fiorentina e mi dispiace iniziare ad avere il sospetto che abbiate sbagliato allenatore. Conosce molte lingue ma non conosce la lingua del calcio italiano.
Anche questa sera, dopo la Lazio, abbiamo avuto la dimostrazione che Sousa ha scelto il suo modulo e i suoi interpreti. Un modulo molto spettacolare e spregiudicato, dove troppe volte la squadra si fa trovare sbilanciata e dove troppe volte è il rimpallo a fare la differenza. Stesera abbiamo avuto il coraggio di concedere 40 metri di campo di spazio quando eravamo solo al terzo minuto. Almeno la Lazio la prima occasione la sbagliò, invece il Milan ci ha punito subito e poi più niente, né noi, né loro.
Si, perché davanti schieravamo la prima ballerina Balla Valero, che ancora una volta ha dimostrato tutte le sue doti di farfalla svolazzando a più non posso in tutti i contrasti. Lo sanno anche i muri ormai, basta una pedata fatta bene all’inizio e Borja Valero si trasforma in Balla Valero o Veronica Valero o Saltello Valero. Chiaramente l’allenatore non lo aiuta, perché nel ruolo dove lo fa giocare sempre più spesso le pedato arrivano di più e alle spalle, quindi Balla Valero salta in anticipo. Ma sempre con stile.
Per giunta Balla Valero aveva anche i gradi di capitano. Bel capitano, saltellante ad ogni contrasto, così saltellante che Balotelli alla fine della partita gli ha dato anche una zuppa come il più zimbello del gruppo.
Primo ballerino, invece, lo slavo Ilicic, l’uomo più lento di tutta la serie A. Tocco raffinato, tiro deciso, alleggerimento costante. Uno fermo, impalato, l’altro guizzante e saltellante. Uno che avrebbe il tiro ma non ha il passo, l’altro che avrebbe il passo ma non ha il tiro. Due mezzi giocatori che stasera avrebbero fatto più fortuna come ballerini di danza classica alla Scala.
Sono loro la coppia a cui il nostro allenatore multilingua ha dato in mano la fase di impostazione della squadra, sono loro la coppia più osannata al momento a Firenze. Perché i Fiorentina hanno il palato raffinato, nel calcio si accontentano di speluzzicare: di gusto, di qualità, ma sempre di speluzzicare. Io invece preferisco la sostanza, il piatto robusto da gustare con il pane dove ci si affonda bene il dente e non posso continuare a perdere tempo dietro alle illusioni, dietro a questi mezzi giocatori.
Quindi, cari fratelli Della Valle, continuate nella politica dei piccoli passi, nella perseveranza con i giovani perché questa strada sta dando i suoi frutti e vendete tutti i mezzi giocatori oppure trovate un allenatore che i mezzi giocaotori li sappia riconoscere e mettere in panchina. Io continuerò a seguire la Fiorentina e sarò presente nei momenti importanti che arriveranno, non quest’anno ma arriveranno, perché vedo che migliorate sempre.
Sulla partita di stasera onore al Milan che ha dimostrato una volta di più che a calcio i fronzoli non servono a niente e conta soprattutto la determinazione e l’umiltà.
Metto l’oro ad Alonso perché è stato il nostro uomo più pericoloso, giocando sprazzi alla Maldini nello stadio che fu di Maldini.
Metto l’argento a Bernardeschi, che vorrei diventasse il capitano, perché unisce colpi di classe a velocità ed entrate determinate.
Metto il bronzo a Vecino che aveva come compagno di reparto il morto Mario Suarez e non ce ne siamo accorti.
E d’ora in poi navigherò lontanissimo da tutti i controfiorentina.it e prima di guardare una partita mi assicurerò che Ilicic non giochi, Fernandez non giochi, Suarez non giochi. Non posso anche chiedere che non giochi Balla Valero perché altrimenti non vedrei più partite, ma almeno che sia l’unica ballerina in campo.
Mah… penso che questo argento a Bernardeschi sia un premio al “girone di andata”, perché ieri sera è stato molto più ballerina di Borja e di altri: ostinato a portar palla infilandosi sempre nelle doppie, triple marcature (e l’ha persa sempre), ha sbagliato una delle uniche due occasioni avute, la più nitida (l’altra è stata quella di Kalinic, anche lui in netta difficoltà). Soprattutto Berna anche nei duelli uno-contro-uno non è mai riuscito a saltare l’uomo; nell’occasione che ha avuto non ha tirato al volo (scelta errata perché il passaggio aveva i giri giusti), ha sbagliato lo stop e poi ha ciabattato il tiro. Insomma, sappiamo bene che quando si è in difficoltà di condizione, di gioco, avere uno che sa saltare l’uomo, che trova la giocata è fondamentale (ricordare Joaquin e in parte anche Salah). Invece ci siamo ostinati a cercare sempre e comunque Borja, che il Milan raddoppiava, triplicava, quadruplicava prima che ricevesse il passaggio… e nonostante tutto Borja è ‘unico che ha provato a far qualcosa, insieme appunto ad Alonso e Vecino. Gli altri si… ballerini, ma soprattutto operai della Scala.
Dimenticavo: brutta prova anche di Ilicic, sicuramente lento e tutto quello che si vuole. Però ha messo una palla d’oro a Berna che un giocatore del suo livello bastava spingere con un po’ di determinazione. Ha fatto un colpo di tacco al volo lanciando Kalinic e dandogli la possibilità di calciare da solo dal limite dell’area di rigore…e ha calciato più omeno alla bandierina. Se le nostre due punte facevano il loro mestiere, cioè buttarla dentro quando c’è l’occasione buona, Ilcic avrebbe preso un bel 7 in pagella.