Probabilmente la Roma, intesa come squadra, come idea di gioco ed anche come individualità, è la cosa calcistica più interessante che l’Italia può esportare in questo momento a livello internazionale. E dopo i 5 gol di ieri sera, forse conviene anche ripensare un po’ al senso della nostra sconfitta all’Olimpico, quando la Roma ha espresso, come suo solito, un tempo di grandissima intensità e qualità di gioco: in quell’occasione la Fiorentina ha preso un gol su errore “grossolano” a centrocampo, senza rischiare molto più e rimanendo poi in partita fino al 90°, sfiorando fra l’altro più volte il pareggio.
Ma Roma purtroppo significa speso episodi extra-calcistici, che non possiamo considerare sporadici, che non possiamo sottovalutare. Anche ieri sera si sono avute le famose puncicature (ed altri episodi gravi), che mandano ragazzi all’ospedale, che creano clima di tensione fuori e dentro il campo. La Uefa non è disposta a chiudere un occhio come accade spesso in Italia, dove nei giornali sportivi ci si preoccupa di verificare che chi ha sparato ed ucciso un tifoso di un’altra squadra aveva comunque un mezzo alibi, senza chiedersi perché si è creata un certa situazione e perché certe persone vanno a giro con la pistola.
E purtroppo, se questo è il meglio che il calcio italiano riesce ad esportare, la strada per riprenderci una posizione a livello europeo e mondiale è ancora molto lunga.
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