C’è polemica ed ovviamente si fa di tutt’erba un fascio, fra obiettivi, direzione tecnica, tifo, stadio, mercato… e questo non fa che aumentare la confusione, il malcontento e la polemica. Lasciamo allora un attimo da parte la questione tecnica e affrontiamo la parte chiamiamola gestionale: i fatti parlano chiaro, per la Fiorentina è necessario cambiare verso. Cambiare verso significa prima di tutto rivedere gli obiettivi e porre al centro della stagione l’Europa League, in cui la Fiorentina (meno conosciuta che in Italia) può e deve continuare a fare bene e fare meglio. Significa poi cambiare atteggiamento in campionato, ovvero smettere di provare a vendere l’immagine della squadra che era 2anni fa e lottare con grinta e cervello (come facevamo 2 anni fa) per far vedere cos’è la Fiorentina oggi. E’ vero che la direzione tecnica sta portando avanti un progetto, ma un progetto in quanto tale evolve, perché ci sono interpreti nuovi, perché ci sono idee nuove e soprattutto condizioni nuove: la speranza è che evolva sempre in meglio, ma le contingenze possono anche determinare il contrario. E su questo dobbiamo esserne coscienti anche noi tifosi, rendendosi conto che non è un modulo la panacea di tutti i mali o un giocatore la causa di tutti i problemi (ma la parte tecnica la rimando ad altro post). Cambiare verso significa anche rivedere la gestione dello spogliatoio e riequilibrare le gerarchie: nel 2012 Cuadrado era una curiosa scommessa, in competizione con Cassani, oggi guadagna tre volte Gonzalo; Neto era una corvinata venuta parecchio male, oggi mezza Europa lo sta puntando; Aquilani venne per rilanciarsi, oggi pretende un contratto da centrocampista affermato; e così via, ognuno con la sua storia. Cambiare verso deve essere un obiettivo anche della società, per evitare di andare di nuovo e velocemente verso la fine di un ciclo, ma virare in modo che quello attuale si rafforzi … e qui tocca a Della Valle identificare i nomi giusti al posto giusto. Certo questa società e questa tifoseria si meriterebbero che anche la sorte cambiasse finalmente un po’ verso: non solo la sequenza davvero scoraggiante di infortuni, ma anche gli episodi sul campo stanno continuando a presentare un conto davvero pesante ai viola. Il tutto a dimostrazione del fatto che nessuna soluzione tecnico/tattica sarà efficace, se non si decide di cambiare verso.
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Il cambiamento passa necessariamente dai mutati interpreti? Parrebbe di sì visto che la magra classifica è frutto dei punti conseguiti da una squadra che impiega abitualmente otto undicesimi dei titolari di due anni fa.
Due mercati bocciati dal tecnico quindi. Ma tutto questo non può giustificare prestazioni connotate da mancanza di mordente e di brillantezza atletica. È una storia che va avanti da dieci mesi. È sempre la stessa Fiorentina che perse in casa con Lazio e Inter nel girone di ritorno. Possibile che in tutto questo tempo non si sia potuto apportare correttivi ad un sistema di gioco ormai logoro per la sua lentezza e prevedibilita’?
Qualche responsabilita’ deve assumersela pure il tecnico
Prima di tutto benvenuto fra i commentatori del nostro blog. La tua riflessione è condivisibile e come dettonei prossimi articoli cerchiamo di analizzare il problema anche da un punto di vista tecnico. Prima di tutto però mi premeva sottolineare che occorre rivedere la parte gestionale, dalla definizione chiara degli obiettivi, alla definizione chiara dell’identità di questa squadra, che passa anche da una nuova organizzazione delle gerarchia nello spogliatoio. Non è un caso che si stia meditando un discreto cambio di giocatori anche a gennaio.
Ciao belva,
benvenuto anche da parte mia.
Un mio amico esperto di calcio giocato, esperto perché giocava insieme a me quando avevamo 10 anni e gioca tutt’ora che ne ha 43, dice che il difficile non è bere, ma ri-bere. Nel calcio e nello sport, chi si accontenta è finito, chi si specchia, si piace, si crede… Dovrebbe cambiare vita. Nel calcio e nello sport non si vive di rendita con quello che si è fatto l’anno prima, il mese prima, la domenica prima. A Firenze, nella Fiorentina, basta una stagione, forse una partita, per essere contenti. A qualche giocatore una scivolata e due piroette nel cerchio di centrocampo. Tutta l’attuale gestione tecnica della Fiorentina è stata brava a bere, sarà capace di ri-bere?
P.S.
Il mio amico, che ora gioca stopper, alla punta di turno, che sia giovane o vecchia, che sia piccola o grossa, guizzante o tignosa, non la fa mai vedere. Con le buone o con le cattive.
Propro così