Sei anche stavolta

E’ evidente che la dirigenza viola ha fallito metà della missione sull’adeguamento del reparto difensivo, che comunque non era l’unico obiettivo di mercato: la Fiorentina era chiamata ad incrementare numericamente e far fare un salto di qualità alla difesa di Paulo Sousa. Diciamo che ha fatto solo la prima parte, con un giocatore, Benalouane, che non penso sia inferiore a Tomovic e Roncaglia e che sarà utile. Ed un giocatore di questo tipo aveva senso prenderlo alla fine, quando non si poteva arrivare a meglio. Anch’io comunque sono un po’ deluso perché la Fiorentina poteva aveva in canna il colpo che dava maggiori garanzie per rimanere sulle attuali posizioni; sappiamo bene infatti che ad un certo punto della stagione serve prima di tutto non prendere gol. Prima di arrivare ai commenti generali, passiamo agli altri reparti. A centrocampo sono arrivati Tino Costa e Kone, sui quali c’è molta diffidenza a causa dei loro recenti problemi fisici; sono usciti Mario Suarez e Verdù, che recentemente non hanno giocato tanto di più dei nuovi arrivati… anche se stavano bene! Personalmente Tino Costa mi ha fatto una buona impressione negli spezzoni di partita visti e negli anni di Bologna avevo seguito con attenzione e mi era piaciuto molto Kone. Secondo il mio giudizio quindi la Fiorentina esce rafforzata a Centrocampo, soprattutto con qualche opzione in più. In attacco la società ha voluto accontentare le volontà di Rossi e ha mandato giustamente Rebic a sostenere un esame di maturità; sono arrivati Zarate e Tello ed anche in questo caso difficile pensare che ci siamo rindeboliti (ovviamente considerando il Rossi dei primi 5 mesi della stagione). Considerando l’uscita “trasparente” di Gilberto e la rescissione del contratto di Yakovenko, alla fine per me il voto al mercato di riparazione dei viola è un sei anche stavolta, come lo fu ad agosto. Non entro nel merito del mercato degli altri, anche se la gazzetta addirittura ci mette sul podio con Roma e Napoli: probabilmente non lo meritiamo, ma per me è davvero inspiegabile e anche un po’ imbarazzante assistere al linciaggio mediatico alla società e dirigenza viola, come sempre maturato da una perfetta alchimia “stampa locale” comburente, tifosi combustibile. Non mi è più nemmeno tanto chiaro chi accende chi, ma sta di fatto che da mesi si vive ormai una situazione paradossale. La Fiorentina c’ha provato con Lisandro prima e Mammana poi, è evidente, palese… possiamo essere delusi per il loro mancato arrivo, ma perché offesi e perché dobbiamo dare a prescindere degli incompetenti a signori che da anni ci tengono a livelli alti della classifica? L’affare Mammana in particolare mi ha ricordato molto Munoz… ricordate? Sembrava fatta, era fatta, Corvino aveva l’accordo del giocatore e chiudeva a 4/5 milioni. Poi tutto slitta a gennaio e la cifra arrivo a 10, alla fine saltò tutto. Tutti oggi come allora dicono: perché non buttare questi 2/3/4 milioni sul tavolo e chiudiamo l’affare? Magari Mammana diventerà Passarella, ma Munoz dimostra che non sempre è così… il Palermo l’ha preso l’anno dopo a 4 milioni e non saprei oggi dopo pochi anni se ne vale di più. Perché i Della Valle devono regalare soldi a giro per il mondo? Forse perché sono fra i pochi a mettere in circolo soldi veri? O per assecondare i giornalisti, loro si professionali, che davano per chiuso l’affare Mammana già una settimana fa con tanto di titoloni? Nessuno però chiede soldi indietro per il giornale pagato e nessuno chiede la testa del direttore di qualche testata giornalistica. Posso capire un po’ la rabbia e la frustrazione dei tifosi, perché ci siamo trovati in mezzo alle danze di lusso e ci piacerebbe continuare a ballare. Però la campagna mediatica contro la società e la dirigenza è inaccettabile ed ovviamente fa solo del male alla società Viola e, di nuovo, molto bene a chi vende i giornali e a chi magari trama anche mosse societarie. Per questo voto 6 anche stavolta, non solo di fiducia, ma anche di stima.

1 commento

  1. OHHHHHH!!!!

    Bello questo articolo. Racchiude i miei pensieri tecnici sul mercato, che non è stato esaltante ma ci ha leggermente rinforzato, e sulla stampa che riesce a scrivere articoli decenti solo se parla del gatto di Cerci.

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