CORVINO II, LA VENDETTA

Rambo2 Corvino

Ebbene si, bentornato Corvino.

A me Corvino è piaciuto a suo tempo e piace tutt’ora. Purtoppo però devo velatamente concordare con la maggioranza dei tifosi, quelli che vedono nel suo ritorno un ridimensionamento delle ambizioni della società viola. Un ritorno, o forse una sola andata, verso una Fiorentina dimensione Udinese, Atalanta, Lecce.

Corvino ha dimostrato di essere il migliore a scegliere i giocatori, a valorizzarli, a venderli, meritandosi sul campo lo scudetto della plusvalenza. Come tifoso però, nonostante comprenda benissimo che il bilancio delle società di calcio “normali” deve essere sano, lo scudetto della plusvalenza non è lo scudetto a cui che aspiro e perciò il ritorno di Corvino non mi rende così entusiasta. Ma se questo è il meglio che la famiglia Della Valle è riuscita a fare lo accetto a braccia aperte e provo ad individuare quelli che saranno i punti di forza del capitolo “Corvino II, la vendetta”.

Corvino e i Della Valle hanno dieci anni di vita e di esperienza in più rispetto alla prima volta. A quell’epoca la Fiorentina riuscì a salvarsi all’ultima giornata subendo l’umiliazione delle telefonate di Lotito e Zeman dietro la panchina, oggi la Fiorentina viene da quattro anni di piazzamenti in Europa League. A quell’epoca la Fiorentina era solo una squadra di calcio, oggi è una società tra le più organizzate, con un settore giovanile avviato e guidato proprio da quel Prof. Vergine scelto da Corvino. Oggi i campini ci sono, prima no. Oggi iotifofiorentina.net c’è, allora non c’era.

C’è anche altro a vantaggio questa volta, la situazione politica italiana è cambiata. Il declino di Silvio da Arcore, che allora era agli inizi, oggi è conclamato e il “potere”, anche quello calcistico, è in mano ad altri. Le big di sempre oggi sono big di debiti ad eccezione della Juventus e tutte le squadre devono fare in conti con il bilancio, devono fare le nozze con i fichi secchi.

C’è un’ultimissima cosa che devo dire e che mi fa piacere dire, Corvino non si è invischiato in squadre a noi antipatiche in questi anni, sarà perché non si è trovato d’accordo, sarà perché non lo hanno voluto; fatto sta che Corvino non si è macchiato con i colori delle nostre più acerrime nemiche.

Dieci anni fa era una scommessa, oggi è una possibilità. Probabilmente l’ultima per lui, forse anche per me.

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