Vittoria bella e tonificante della Fiorentina in Europa League, che ci porta in testa alla classifica e ci togli un po’ di brutti pensieri. Tonificante perché segnano in serie tutti gli attaccanti, ritorna al gol Kalinic e soprattutto Zarate che giustamente si prende alla fine le luci della ribalta; al tempo stesso ci ha dato segnali positivi sulle cosidette seconde linee. Ovviamente l’avversario non era irresistibile e ci ha aiutato non poco l’espulsione per fallo di mano da ultimo uomo. Ma andiamo per ordine: Sousa schiera le due punte, con però dietro una difesa ed un centrocampo inedito. Mancano soprattutto Gonzalo, Borja, Badelj, Vecino ed Ilicic, ovvero quelli che più di tutti riescono a dettare i tempi del gioco della Fiorentina. E quindi i primi venti minuti bruttini dei viola, in cui il Qarabag aveva preso anche coraggio, sono secondo me da inputare soprattutto a questo. E’ vero anche un atteggiamento forse troppo rilassato della Fiorentina, per il quale Sousa si è molto arrabbiato. Però vista dal vivo, si notava proprio che mancavano le distanze fra i giocatori, si pressava in modo disordinato e quindi gli avversari avevano vita facile nel recuperare i palloni e nel trovare spazi, specie sulle fasce. Dopo le urla costanti di Sousa ed una bordata di fischi al ventesimo, la squadra ha iniziato a ritrovare se stessa. E al momento dell’espulsione era comunque già cambiata la tendenza della gara. Trovato il gol ed il bellissimo raddoppio con azione da rugby e bel tacco di Cristoforo, poi è stato tutto in discesa e direi anche abbastanza semplice. Però è piaciuta la voglia di continuare a fare bene, a partire da Babacar e da Cristoforo, che sono stati letteralmente tartassati per 90 minuti da Sousa: vedere la partita da dietro l’allenatore è divertente perché si capisce cosa significa quando dice “ci stiamo lavorando”. Anche Bernardeschi (schierato in un ruolo che variava da tre-quartista con possesso a mezzala in fase difensiva) e Kalinic hanno preso una bella dose di urli e comunque hanno giocato una buona partita… anzi per quanto riguarda Kalinic secondo me è stato il giocatore più determinante. Altro trattamento invece per Chiesa, entrato a metà della ripresa: molti incoraggiamenti e cenni di approvazione del tecnico, a dimostrazione che Sousa lavora in modo personalizzato su ogni singolo giocatore. Alla fine, senza ovviamente arrivare a giudizi definitivi, questa vittoria ci da segnali confortanti, direi più sui singoli che sul modulo tattico: Salcedo penso salterà poche gare, Cristoforo può diventare utile così come Zarate, Babacar c’è, Vecino sta rientrando, Berna sta crescendo, Sanchez ormai una certezza… c’è ancora un po’ l’incognita Tello. Ma per questa sera la Festa è Qa-rabag, bella, importante, non scordandoci comunque del livello dell’avversario.
Bravo, bell’articolo che tra l’altro racconta bene del lavoro del maltrattato Mr. Sousa che viene spesso preso per un “pollo”.
Continuo a pensare che questa EL è fuori dalla nostra portata, ma giochiamola col massimo rispetto e vediamo dove arriviamo (ottavi?) serenamente.
Siamo in lotta per i 4 posti dopo le prime due, basta non cadere nel “percorso” tafazziano e non incappare in infortuni chiave.
Devo dire che dal vivo si percepiscono fattori che non sempre dalla TV è facile notare. Io sono stato critico con Sousa (in parte lo sono anche adesso), però avevo già notato un cambiamento di tendenza. Per certi versi è un po’ integralista, ma penso ci siano i presupposti per fare bene e meglio dello scorso anno… anche in Europa League. Per il resto e per quello che dici (dal terzo posto in poi ci siamo anche noi) mi sembra di percepire che la Fiorentina è una “osservata speciale”… lo dimostra tutto il rumore che si sta creando su due mezzi episodi favorevoli.
Stavolta mi arrogo il diritto di aver visto giusto (forse, lo dirà meglio il futuro) con Sousa. Avrà qualche limite (chi non ne ha?) ma ad oggi possiamo solo lodarlo per la gestione tecnica e umana di una situazione molto difficile: la squadra è in costante crescita e ottiene risultati più che discreti.
Sulla partita ho una mia opinione.
I 25 minuti infelici dell’inizio hanno un nome e un cognome: Federico Bernardeschi.
Sousa gli ha concesso l’ennesima prova della sua completa incapacità di muoversi nella linea del centrocampo: stavolta gli avversari erano abbordabili e i compagni erano in palla, solo lui girava a vuoto sbagliando continuamente i movimenti, i tempi e le scelte.
Deve farsene una ragione: in questo momento il suo posto è in fascia, dove ha una coordinata in meno da gestire e può dar sfogo al suo (buon) istinto. Se poi volesse allenare un po’ di più il suo piede destro per crescere tecnicamete non sarebbe male, senza intestardirsi a creare problemi tattici dove non ci sono.
Dopo il 25° Sousa ha mandato Bernardeschi a liberarsi e proporsi in fascia, e ha avanzato di 10 metri Cristoforo lasciando il solo Sanchez in mediana: una scelta tattica un po’ spregiudicata che però ha liberato la squadra dalle sue paure e indecisioni.
Sbaglio?
Forza Viola
Sicuramente nei primi 20 minuti Berna è stato parte del problema: non ilsolo però. Il modulo 3-4-1-2 richiede molta compattezza, invece vista da vicino nei si notava praterie fra reparto e reparto e si faceva fatica a far viaggiare il pallone. Berna raccordava poco fra mediana e punte, ma anche Sanchez e Cristoforo facevano fatica e da dietro si impostavo pochissimo. Messo Berna mezzala, si sono accorciate le distanze, i giocatori si trovavano di più e la Fiorentina hainiziato a giocare. Che ci piacca o no, sulla 3/4 per ora ci sa giocare solo Ilicic, in attesa di… Hagi, come ha detto oggi Sousa.