Meno tre

Si, al momento sono anche i punti di distanza dal Milan, ma tre sono soprattutto le partite che mancano per finire questa agonia di stagione: oggi un’altra partita no-sense della Fiorentina, sempre più specchio del suo allenatore. Io penso che Sousa farà una buona carriera da allenatore perché ha idee e qualità… ma ha anche questa capacità quasi autistica di chiudersi nei suoi schemi, di uscire dal mondo di tutti, di non vedere le travi che attraversano i nostri occhi e soprattutto le voragini che si aprono nella nostra difesa, le praterie che ci sono intorno ai nostri centrocampisti. La cosa ancora più preoccupante è che certi giocatori, anche importanti, stiano veramente costruendo parte del proprio carattere e del proprio modo di stare in campo da questo atteggiamento dettato dal tecnico: a parte Tello sempre più scoiattolo (ormai ha paura anche ad affondare un contropiede in netta superiorità numerica… si ferma e passa la palla indietro per paura di sbagliare), si iniziano a vedere involuzioni a volte anche in Vecino, Chiesa, Berna e lo stesso Kalinic. Per fortuna Chiesa e Berna poi c’hanno messo la loro firma. Non parlo più di Sanchez… Una forte riflessione dovrà essere fatta invece su Borja, perché a parte l’ottimo assist per Chiesa, non si capisce più se il suo todo-fare è un pregio o un limite. Stasera in qualche modo saremo interessati a vedere come andrà a finire Milan-Roma perché potrebbe finire l’agonia nostra e quella del campionato (uno dei più brutti che io ricorda degli ultimi 40 anni). Comunque vada siamo a meno tre dalla fine della stagione, dalla fine della corsa di Sousa sulla panchina viola, speriamo dalla fine di un ciclo tecnico che c’ha dato anche grandi soddisfazioni (in particolare con Montella), ma che davvero è giunto al capolinea. Spero invece che non sia vivamente un meno tre dalla gestione Della Valle. Oggi i tifosi presenti a Sassuolo hanno fatto cori pesanti su squadra, tecnico e società: ho detto più volte che tutti sono responsabili, ma non è certo di una insurrezione popolare che abbiamo bisogno, ma semplicemente di una bella riorganizzazione tecnica e su questo il primo a metterci firma e faccia deve essere Corvino.

 

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