Partite da vincere

Avevamo finito il 2022 con un finale ingiusto, perché a Milano meritavamo almeno il pareggio, perché nella classifica della Fiorentina di fine anno mancano alcuni punti ai viola. La Fiorentina aveva però il vantaggio di iniziare il 2023 con 3 gare su 4 in casa per chiudere il girona di andata e soprattutto con tre partite da vincere. Prima di chiederci come, prima di chiederci perché, quella di ieri con il Monza era una delle partite da vincere. Come ha fatto la Juve a Cremona. Soprattutto se siamo in grado di creare occasioni in sequenza come abbiamo fatto. Soprattutto se passiamo in vantaggio e stiamo dominando la gara, come il primo tempo di ieri. Questo è un assioma che vale prima dei moduli e prima delle formazioni schierate.

Perché ovviamente non sono passate certo inosservate le scelte di Italiano, in particolare della formazione iniziale. Inutile nascondere che ha sorpreso tutti. Ma al tempo stesso dobbiamo dire che questa formazione è quella che ha dominato la gara nei primi 45 minuti, segnando un bellissimo gol proprio con Cabral, uno dei non attesi. E forse Italiano sapeva che questi erano gli 11 più affidabili. Certo rimane da capire il clamoroso calo fisico e di concentrazione (possono anche essere legati in realtà). Forse la squadra ha spinto molto sulla preparazione fisica a dicembre. Fatto sta che dopo 10 minuti della ripresa era evidente che eravamo in difficoltà ed è qui che si spiega male la lentezza di Italiano nel prendere le decisioni sui cambi. Sembra ci sia volontà di rispettare qualcosa programmato prima, tipo cambio a metà secondo tempo. Ma il bello del calcio è che ha mille variabili e le partite cambiano continuamente, non sono completamente programmabili a tavolino. Ero allo stadio con Simone, dopo 10 minuti della ripresa era evidente che non arrivavano più lanci lunghi e avventati del portiere dalle parti della nosta tre/quarti, ma incursioni centrali e laterali (in particolare alla nostra sinistra) pericolose. Almeno un forza fresca in mezzo e il rimpiazzo di Saponara erano necessari. Forse il mister doveva addirittura prevederli e almeno un cambio farlo nell’intervallo. Quando Italiano ha fatto il primo doppio cambio, Palladino ne aveva già fatti tre, con i loro frutti. La cosa che maggiormente conta nel calcio di oggi è saper leggere continuamente la partita e avere in campo gli uomini con la giusta intensità oltre che con tenica e tattica adeguata.

Poi ovviamente vengono le prestazioni dei singoli, impostazione tattica e le qualità tecniche. Cabral ha giocato bene, ha fatto un bel gol, ma ha avuto altre occasioni, anche molto buone e la differenza si fa qui. Ikoné saltava gli uomini dalla sua parte come birilli, ma la volta che ha sfiorato maggiormente il gol ha mandato la palla in curva. Saponara se trova la giocata sa essere determinante, ma altrimenti è un uomo in meno… ce lo possiamo permettere? Barak si è annullato con Pessina e comunque è ancora molto macchinoso. Ha esordito Bianco e ha fatto una buona prova. Ma deve migliorare nel possesso palla e anche in qualche lettura preventiva per giocare in quel ruolo strategico. Dodo o inizia a fare vedere qualcosa in più o è un acquisto sbagliato. Chi è entrato ha dato davvero poco alla causa. Forse gli unici che potevano dare una scossa erano Bonaventura e Castrovilli, ma sono entrati veramente troppo tardi in campo.

E così l’Europa rimane sempre a distanza tale da farsi poche illusioni. Come dicevamo all’inizio, ci sono comunque a stretto giro altre partite da vincere. Da qui dobbiamo ripartire, per capire se intanto questa distanza si può iniziare a ridurre.

1 commento

  1. Mi permetto di aggiungere un punto interrogativo: Dodo o inizia a fare vedere qualcosa in più o è un acquisto sbagliato?
    Al momento è un acquisto quasi sbagliato, perché salvo aver fatto vedere una buona velocità, non ha inciso quanto Odriozola in attacco, e ha fatto le sue belle paperette in difesa. Però almeno un anno di tempo dobbiamo darglielo.

    Chi ormai un anno lo ha avuto è Ikoné, che salta come un cerbiatto ed ha, effettivamente, l’impatto in partita che potrebbe avere un cerbiatto. Bellissimo e tenerissimo. Ormai lui è un anno che è qua e lo possiamo definire un acquisto sbagliato.

    Un altro che è sulla via dell’acquisto sbagliato, ma anche per lui dobbiamo avere pazienza di aspettare un anno, è Jovic, da tutti considerato potenzialmente un fenomeno, che regolarmente si dimentica di essere in campo, un campo di calcio.

    E visto che ormai parliamo di acquisti ci metterei anche Barak, che ha qualche numerino, ma è lento, lento, lento. In rosa quelli lenti li abbiamo già, ci mancano quelli veloci.

    Per finire, dato che anche lui è qui da un anno, non possiamo che ammettere che anche Cabral non è stato un acquisto azzeccato. Un anno, un buon numero di presenze, tanto impegno, ma pochissimi gol. E noi come facciamo?

    Perciò, alla fine di quest’anno, sarebbe i lcaso che ci fosse un cambiamento in capo all’area tecnica.

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