Abbiamo perso, abbiamo quindi interrotto la serie senza sconfitte. Abbiamo sofferto e messo in discussione una qualificazione che ritenevamo già archiviata. Abbiamo giocato male, abbiamo approcciato malissimo la partita. Abbiamo però trovato la forza per segnare e rimediare. E alla fine quindi, in modo brutto, ma è SEMIFINALE. Questa ovviamente è la cosa che conta, quella fondamentale. MA è importante cercare di analizzare e commentare questa gara. Prima di tutto, dobbiamo diffidare molto delle frasi di circostanza del pre-gara. Intendo quelle che ci ricordano che dovremo essere concentrati, che non ci sono risultati scontati, che le partite vanno giocate. Ho la sensazione che questa modalità di comunicare, sia interna sia esterna alla squadra, contribuisca solo e veramente a creare un consenso indiretto sul fatto che la partita è chiusa. Atteggiamento della squadra è stato imbarazzante. Ogni passaggio in profondità del Lech ci metteva in affanno e difficoltà, da un punto di vista tattico e fisico. Secondo me non c’entra neppure molto il modo di giocare alto, il fatto che si concede un po’ di 1 contro 1 dietro, che si lascia spazio alle spalle dei difensori. Il problema è che tutto sembrava complicato per noi e semplice per gli altri. E comunque i gol del Lech sono arrivati con clamorosi regali della difesa viola. Il passaggio all’altezza del rigore di Venuti, il calcio da rigore di Terciz, la leggerezza con cui Barak ha mandato sul fondo il giocatore che ha fatto assist . Al terzo schiaffone, la Fiorentina si è un po’ destata. E provvidenziale come mai è arrivato il gol di Sottil. Lo aspettavamo da tanto tempo, è arrivato sicuramente nel momento giusto. E a seguire il sigillo anche di Castrovilli, altro talento che attendiamo da tempo e che ora sta (speriamo) tornando giocatore prezioso.
Poi c’è il tema formazione. Purtroppo ancora una volta Venuti ha dimostrato di essere poco adeguato per gli orizzonti viola. Jovic ha dimostrato di garantire prestazioni del calcetto del venerdì. E un centrocampo con Mandragora, Bonaventura Barak con squadre fisiche, toste nel pressing, risulta troppo leggero. Se poi ci mettiamo anche la prova ancora sottoritmo di Barak, si capisce l’apprensione per l’andamento della gara. Non possiamo poi trascurare il tema arbitro. Penso, spero, che la Fiorentina, a microfoni e telecamete spente, si faccia un attimo sentire in UEfa. E’ inaccettabile avere questo tipo di arbitri alle soglie delle semifinali di una competizione europea. Scelte aleatorie, che sembravano volutamente provatorie nei confronti dei viola. E qui si aggiunge anche un certo nervosismo, percepito in modo palese in BIraghi, un po’ anche Gonzalez.
La gara quindi boccia in modo forse definitivo giocatori come Venuti e Jovic. Pone anche un tema tattico sulla necessità di garantire altre coperture, quando gli esterni hanno propensione più di attacco. Sottil ha fatto una buova prova e soprattutto il gol della sicurezza. Però ha aiutato molto poco Biraghi, che non a caso ha sofferto molto. E i centrali di difesa hanno sofferto oltre modo la presenza di un centrocampo che faceva poco filtro e con un Mandragora probabilmente un po’ stanco. L’ex toro, infatti, è stato davvero molto usato da Italiano in queste ultime settimane.
Poche, come si diceva, le note positive. Lo sono ovviamente i gol di due giocatori che la Fiorentina ha bisogno sicuramente di ritrovare al meglio da qui a fine stagione. Positiva comunque anche la reazione della squadra alla terza rete subita. Da mettere in cassaforte questa qualificazione alla semifinale di una coppa europea e la voglia di riscattare quella serata fiorentina contro il Siviglia in cui davvero tutto, squadra, risultato, tifoseria, allenatore andò in modo sbagliato.
Premetto che ho visto solo il secondo tempo ma ho da scrivere un poema.
Le attenuanti ci sono tutte:
– Il turnover che è stato necessario, dovuto e giusto. Il turnover è una delle cose per cui Italiano mi piace.
– La qualificazione che, volenti o nolenti, tutti si sentivano già in tasca. Puoi tenere alta l’attenzione quanto ti pare ma un 4-1 fuori casa non ti permette l’approccio giusto.
– L’arbitro che ha fatto veramente ridere, il rigore e l’espulsione avrebbero chiuso tutto nel primo tempo.
Però, e il difetto è sempre il solito, Italiano non si può permettere di giocare sempre nello stesso modo, di chiedere sempre le stesse cose ai suoi giocatori, di essere sempre al massimo della concentrazione, sempre ai limiti. Ieri in campo non c’era la macchina da corsa vista negli ultimi tempi, c’era un onesta utilitaria che come tale doveva essere usata. Venuti non vale Dodò, Jovic non vale nemmeno Riganò, il Riganò di ora non quello di vent’anni fa, il centrocampo tutto tecnico Bonaventura, Mandragora, Barak non va bene quando si gioca contro una squadra che la butta sull’agonismo e il pressing perché quello che corre di più dei tre è Bonaventura. Quando poi è entrato Terzic abbiamo notato tutti l’assenza di Biraghi.
E la frittata era quasi fatta… Venti minuti di sbandamento dentro una partita così, così, potevano mandarci all’inferno. Invece, sorprendentemente, ho visto una Fiorentina non perdere la calma, ritrovare fiducia, grinta e determinazione per rimettere degnamente in sesto la qualificazione. Perché venti minuti in una partita in cui ti dice tutto male, arbitro compreso, ci stanno, ma non ci sta che l’allenatore continui a voler giocare per vincere quando siamo già in vantaggio.
La partita di ieri ha certificato che Venuti non ha tecnica e fisico per giocare nella Fiorentina che ambisce a qualcosa di più di un’anonima posizione da centro classifica. Mi dispiace molto ma non può fare nemmeno il vice.
Nemmeno Jovic dovrebbe starci, non per tecnica e fisico, ma per indole. Però lui ha il procuratore potente e ce lo ciucceremo anche il prossimo anno.
Nonostante il gol, per me Sottil rimane sempre così, così, però consideriamolo ancora giovane e vediamo se qualche volta lo fanno giocare anche a destra. Un’ala moderna, un’ala secondo Italiano non può pensare solo ad attaccare.
Barak e Mandragora, a cui riconosco l’intelligenza, il senso della posizione, una certa visione di gioco e tocco di palla, sono troppo statici e forse anche troppo molli. A noi manca una mezzala fortissima.
Però siamo in semifinale e giochiamo il ritorno fuori da Firenze, non come l’anno del Siviglia.
Una cosa che mi sono dimenticato di scrivere riguarda Sottil, il gol servirà per mettere più sacrificio in campo, oppure servirà per sentirsi più figo e allentare l’impegno?
Qualche commento al volo. Terzic è stato deleterio, ma vorrei concedere qualche attenuante perché si è dovuto fermare quando era in rampa di lancio e secondo me ha accusato. Ed è stato giusto togliere Biraghi perché era ammonito, nervoso e forse anche stanco, almeno di testa non lucido.
Sottil merita un altro giro. Su Jovic spero davvero si trovi una soluzione. Mandragora è il classico giocatore ombra che serve sempre (non a caso le sta giocando tutte), ma concordo che serve una mezzala forte… o magari uno al posto di Amrabat più forte. Dobbiamo capire anche cosa farà Castro da grande, se il posto di Bonaventura o quello di Mandragora.
Infine, non ha senso giudicare l’aspetto tattico ieri sera. Su ogni palla si leggeva come sottotitolo maiuscolo la testa dei nostri: che faccio, corro, lo rincorro, lo contrasto o aspetto a vedere cosa fa, tanto sbaglierà sicuro?!