Minimo sindacale

Nella prima giornata del girone di ritorno della Conference la Fiorentina affrontava di nuovo il Cukaricki, con due obiettivi dichiarati, ovvero vincere e fari tante reti. Ha ottenuto la vittoria, ma solo con un gol, raggiungendo quindi il minimo sindacale. Un minimo sindacale risultato da una prova veramente sottotono e bruttina della Fiorentina. Se c’era ancora bisogno di dimostrazioni, questa squadra non sa giocare sotto ritmo, perché crea falle e concede occasioni anche a squadre nettamente più deboli come il Cukaricki. La prova in coppa dimostra anche che questa squadra vive di umori. Non certo buono quello di questo periodo per i giocatori viola. Direi però neppure sufficientemente stimolato. Il brusio che poteva esserci al Franchi, la comparsa di qualche fischio, così come il tifo incessante della curva, sicuramente ridesta molte anime. Il piccolo e poco rumoroso stadio serbo ha fatto probabilmente da sedativo. Di fatto la partita della Fiorentina si è praticamente conclusa dopo 7/8 minuti con il rigore (bruttissimo) di Nzola. Dopo questo mi verrebbe da dire che non c’è stata gloria per nessuno. Poteva esserci per un paio di giocatori del Cukarickj, se avessero sfruttato meglio le occasioni che una squadra molto distratta ha concesso.

Oltre all’atteggiamento complessivo, come detto, poco determinato, sotto ritmo, è mancata anche la qualità. Delusione ancora da Sottil, così come d’altra parte da Ikoné. E lo stesso Nzola, dopo lo spunto che ha portato al rigore è tornato nella sua depressione. Anche Bonaventura è stato poco ispirato. Un po’ di dedizione si è vista in Pierozzi, che comunque non è stato sempre preciso. Difficile giocare e spingere quando la squadra va così a bassi giri. La difesa è stata anche troppo in affanno per il livello degli avversari.

La nota positiva quindi è la vittoria, che come sempre è però la prima cosa che conta. La vittoria forse esagerata dell’andata consente anche di avere un bilancio reti complessivo non male. E ci consente adesso di essere primi del girone, a due punti da Genk e Ferencvaros. E’ vero che entrambe devono giocare con i serbi e quindi saranno per loro molto probabilmente tre punti. Però ritengo molto diseducativo e anche pericoloso definire partite come quelle con il Cukaricki “inutili”, come sentito dire da certi giornalisti “illuminati”, perché si pensa che siano vinte a priori senza portare nessun significato aggiunto. Non sono certo le partite come quelle con Cukaricki che devono pesare sul giudizio del gioco e dei singoli. Ma rimangono partite che partono da 0 a 0, che devono essere vinte e per le quali la vittoria vale tre punti.

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.