Genoa – Fiorentina. La vittoria del gioco

Davide: Ciao Simone. La prima domanda è d’obbligo: te la sei goduta?

Simone:  Oltre che il risultato mi sono goduto la sensazione che in campo noi eravamo la squadra forte, quella destinata a vincere, e loro la squadra debole, quella che doveva perdere. Troppe volte gli anni scorsi provavo le sensazioni opposte.

Davide:  Dopo una prova come quella di ieri sera, non è facile parlare dei singoli. Ti chiedo allora la cosa che ti è piaciuta di più e quella che ti è piaciuta meno.

Simone:  Di più mi è piaciuto la sensazione di squadra ben amalgamata, dove gli equilibri e i meccanismi iniziano a diventare sempre più automatici, la mia non è una frase originale, ma la cosa più bella è vedere una Fiorentina che inizia a “giocare a memoria”. Inoltre ho visto un Ljajic che rincorre l’avversario, uno Jovetic che negli ultimi minuti viene a recuperare palla, si fa fare fallo, lotta. Veramente un insieme di giocatori che si impegnano tutti per ottenere il risultato. Mi è piaciuto meno l’ansia con cui siamo arrivati in fondo, la mancanza di cattiveria sotto porta, ma per quello abbiamo tempo. Con Montella vediamo giocare una squadra dal 1° al 90°. Gli altri allenatori che ricordo io si giocava a tratti se andava bene.

Davide: Parliamo un attimo del gol. Gonzalo registra arretrato da’ veramente grandi soddisfazioni. Da elogiare Pasqual che ci ha creduto e corre ovunque… ma alla fine l’indecisione di Frey è stata determinante.

Simone: Frey si è confermato il portiere che è sempre stato: piantato nelle uscite. Viviano, invece, che non sarà bravo quanto Frey, ha quell’aria da sbruffone che i portieri devono avere per essere bravi.

Davide:  Su Ljajic i giudizi sono stati contrastanti. D’altra parte a fronte di un impegno e giocate interessanti, ha sbagliato tre volte il colpo del KO. Te come la giudichi la sua prova?

Simone:  Ha venti anni e questo è il quarto allenatore in due anni e mezzo. Le potenzialità sono interessanti perché ad avere il colpo del KO ci arriva spesso, vediamo se impara ad insaccarla. Dovrebbe trovare più freddezza, ma quella si acquisisce con il tempo. Vedere che lotta a corre per tutta la partita è un bel segno di maturità. Alla fine dovrà ringraziare Delio Rossi.

Davide:  Una piccola riflessione merita, purtroppo, Mati Fernandez. Ieri sembrava un po’ un corpo estraneo nella formazione viola. Sarà la posizione, un limite o un caso?

Simone:  La mia opinione su Mati Finta Fernandez l’ho già espressa. A me impressione solo per le finte che fa. Forse giocando più avanti avrebbe la possibilità di fare la finta al momento giusto. Certe volte mi sembra che non sia adatto al nostro calcio, poi mi sorprende perché sa anche essere umile. Aspettiamo ancora un pò di partite prima di esprimere un giudizio completo. Insieme a Mounir è quello che mi sta impressionando di meno: tanto fumo e poco arrosto.

Davide:  La difesa sta dimostrando una sicurezza … da brividi. Condividi la scelta di non buttare mai via la palla?

Simone:  Montella ha detto: “Se si vuole imporre il proprio gioco bisogna rischiare”. E allora rischiamo. Sicuramente arriverà la papera di qualcuno… nel frattempo godiamoci i brividi e la bellezza di come riusciamo ad uscire dal pressing.

Davide:  Nelle pagelle tutti voti molto alti (alcuni per me anche troppo). Dammi tre nomi con un singolo aggettivo per ciascuno

Simone:  Non sono adatto per certe sintesi. Ci provo. Pasqual: tenerissimo. Jovetic: caparbio. Facundo: insuperabile.

Davide:  Gli occhi puntati sulla Fiorentina sono sempre di più e dovremo iniziare a gestire anche la pressione. Pensi sarà un problema?

Simone:  Un problema per gli altri 🙂