Sofà che vince ‘un si cambia!

Umori Viola: in Paradiso!

 

Daje ‘a bomba che so’ morti (-IC) !
pa-parà-parà pa-parà-parà!

(cit. film Il sorpasso)

Umori Viola versione morbida e lunga, per sonni tranquilli.

Bene.
È domenica sera, c’è il collegamento tv, le squadre entrano in campo, c’è anche quell’animale insulso che “volaaa, un aquila nel cieloooooo, lazioooo, tu non sarai ma solaaaaaa...” vabbè vabbè, c’è tutto: la birra sul tavolino, le mi figliole sul sofà… già, sarà i’caso d’avvettille della pericolosità?
Bimbeee” – mia moglie da sotto – “venite giù che sapete che i babbo è pericoloso quando guarda la Fiorentina in trasferta!“, “Perchè?” fa la piccola ignara.
E lo Fo io il peFchè” borbotta all’improvviso il cuscino de’ i mio sofà,.
Eccolo lì, lo guardo torvo e lui subito abbassa il capo.

Traditore.

Si ricorda ancora, come potrebbe dimenticarlo, con quel labbro ancora gonfio?
L’ultima volta, al gol di Bolo-ignotolus (come si chiamava quel greco?) l’ho riempito di cazzotti: una gragnuola di pugni irosi, per la sconfitta della Viola. E se li meritava tutti!
Tifa sempre per gli avversari ‘sto ingrato!
Sentilo ora – “…oooooo ho ho oooooooo ho….” – canticchia l’inno laziale, il maledetto.
Si accorge che lo fisso, ne approfitto: “Se nun la pianti te faccio fa ‘nvolo, che l’aquila me la saluti da le stelle più friccicorine!“.
Glel’ho detto in romanesco, così capisce, ‘sto impunito!
Abbozza una scusa “Ma che ho fatto? Mi piace la musica, ma son Viola nel cuore!” Ma se il cuore nemmeno ce l’hai, verme “stoffoso”! Abbozzala!(appunto)

Inizia la partita.

Insomma sì, son teso, ma quando Inizia finalmente la partita, sin da subito, le cose sembrano girare bene: la squadra gioca.
Vabbè ma è sempre così, però.
Ecco ora c’è Pasqual, cross…dai!
noooooo! JoJo!
La butta fuori!
Alzo di già il pugno… poi ci ripenso.

Il cuscino, già rannicchiato, tira un sospiro, e fa bene:
la Viola ha la palla e la gira che un ci capisco una seha,
Pizarro,
Borja,
Pasqual,
Ljiajcce,
ecco ora Borja la stoppa, noooo che fa, la liscia?
ma chi c’è che arriva? JoJo! E’ solo! Tira!
GOOOOOOOOOOL!!!!
Che Gol! Che azione hanno fatto? Che finta ha fatto il divino Borja? Spettacolo!

Sto esultando come un bambino e mi accorgo di aver abbracciato il “cuscin prodigo” in uno slancio di leggerezza.
Ma che fo? Lo getto subito, cupo: tanto ora quelli rimontano come al solito nel secondo tempo.

La svolta.

Eccolo il secondo tempo, ora lo vedrai, 5 minuti e ci addormentiamo.
Ma no, dai” – mi risponde il cuscino – “stavolta li vedo diversi, lottano, sento che facciamo il secondo gol“.
Ma che senti? Che vedi? Che un tu c’hai orecchie nè occhi! Ma fa il piacere, va!
Lo minaccio, e quello, il cuscino, per tutta risposta, si irrigidisce, sgrana gli occhi (che occhi? allora ce li ha?!?):
GOOOOOOOOOOOOOL! La maledetta di Ljiajcceeeee!! Dueazero, dueazero, dueazero…
Lo guardo basito e poi mi scuoto:
oh, ma abbiamo raddoppiato? Ma allora si vince pe’ davvero? Maremma sofà!

Gran finale.

E da lì al novantesimo l’è tutto un abbraccio e un ballo co’ i mi’ cuscino.
“Tieni, bevi un goccino, dai!”
“Grazie… prego…. prima te…. attento che ti sporchi, che poi chi le sente…”
Il triplice fischio ci sorprende abbracciati e briahi: VIOLAAA, Olimpia ora è VIOLAAAA, Lazioooo, fatte na cocacolaaaa..

Ed è così che io e il mio sofà ci siamo riappacificati.
La mattina dopo un po’ di malditesta, ma tanta, dico tanta, soddisfazione.
Questa settimana la passiamo in Paradiso, dopo tanto tempo.
Domenica sarà un’altra battaglia, ma ora so che abbiamo imparato la lezione: la Fiorentina è forte solo se gioca concentrata come sa per 90 minuti.
E io so cosa fare: sofà che vince non si cambia!

Forza Viola.

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