Scrivere dei migliori dopo una partita vinta a Milano per 4-1 con gli altri che potevano anche rimanere negli spogliatoi è compito difficile perché si rischia di premiare tutti indifferentemente. Noi abbiamo provato a fare delle differenze e segnalare anche chi ha giocato peggio.
Kalinc
Arrivato a Firenze nello scettiscismo generale (strano!), Kalinic in queste prime sei partite si sta togliendo parecchie soddisfazioni. Contro l’Inter una tripletta che rimarrà nella storia. Di lui amiamo la costanza con cui si fa trovare sempre reattivo, sempre pronto a buttarsi su tutti i palloni. E’ un centravanti furbo, bravo a muoversi, bravo a contrastare, bravo a prendere falli importanti. Sarà importante che mantenga l’umiltà.
Ilicic
I rigori sono facili quando sono già stati trasformati, il tiro del secondo gol è finalmente un tiro alla Ilicic, la triangolazione sul quarto è sintomo di serenità. Dopo una bella prestazione con il Milan pareva destinato a ripercorrere una stagione scialba, invece si ridesta proprio contro l’altra milanese. Quando gioca da trequartista senza impegni difensivi e la squadra avversaria concede qualche spazio diventa un giocatore importante e decisivo. Al momento siamo a due partite bene su quattro giocate, ottima media per chi deve “risolvere”. Sulla sua nuova posizione in campo e il suo ruolo crediamo che sia importante anche l’intervento di Sousa.
Borja Valero
Immenso Borja. Lo premiamo con il bronzo solo perché è giusto dare risalto anche ad altri, ma ammettiamo che in questo inizio stagione è l’unico insostituibile. Anche su di lui crediamo che sia stato molto importante il nuovo ruolo “ritagliatoli” da Sousa e, soprattutto, il poter giocare in un centrocampo contenente anche giocatori che badano al sodo.
Tatarusanu
Segnaliamo subito che forse ieri sera l’unico che non ha brillato è stato proprio Tatarusanu, così distratto da rischiare un goffissimo autogol e uscire a farfalle sul gol della bandiera dell’Inter. Va benissimo se il livello di concentrazione cala in queste partite già vinte.
Badelj e Vecino
I due pivot voluti da Sousa danno quella copertura, quella grinta, quell’Italianità che forse non avevamo mai visto nella Fiorentina dei DV. Certo l’Inter di ieri sera non era niente ma andare in campo con due centrocampisti di ruolo, non raffinati, non belli, non eleganti, ma estremamente concreti porta concretezza a tutta la squadra. Finalmente!
Blaszczykowski
Non ha il piede fatato, non ha lo scatto del centometrista, non ha il dribbling, non ha le mosse della vespa o del torero, ma ha due coglioni sotto che dalla sua parte non si passa. Altro giocatore concreto, senza fronzoli, con la voglia di lottare che si vede negli occhi e si sente in campo dall’inizio alla fine.
La difesa
Giudicare la partita della difesa ieri sera è forse un compito troppo facile perché è troppo facile giocare in difesa quando la partita si mette subito in discesa. Tutti bene, Gonzalo fa il libero come sempre, Roncaglia ringhia come sempre e forse troppo, Alonso sta sorprendendo tutti e Astori non fa rimpiangere Savic quando dobbiamo difendere superandolo nettamente in fase di possesso palla. Sicuramente la difesa si giova di un centrocampo pensato anche per difendere e non solo per attaccare. Da Milano ci sono giunte notizie che il risentimento muscolare di Jovetic è venuto fuori quando ha scoperto che sarebbe stato marcato da Roncaglia.
Segnaliamo l’ingresso in campo dell’Americano del sud di “Attenti a quei due”, che in meno di dieci minuti è autore di quattro finte e due contro finte, di un passaggio che poteva essere fatto meglio e diventare un assist, di numerose manovre in alleggerimento. Forse Sousa ha trovato il ruolo adatto anche a lui: centro panchina, con presenza negli ultimi dieci, massimo venti mimuti.
Concordo pienamente sulle medaglie, anche se forse un bronzo ex equo se lo potevano prendere anche Alonso e Badelj… però è giusto che se lo conquistino con la continuità e alla prossima magari saranno loro i premiati.
Su Mati ovviamente il giudizio non è sereno 🙂 Rimane il fatto che con questa impostazione tattica, Mati è di fatto la riserva di Borja. Rimane da capire di chi lo è Verdù… nel caso anche lui possa esserlo solo d Borja (comunque del tre-quartista), rischiamo di esesre un po’ corti in mediana. Ma oggi non è giorno per fasciarsi la testa!
A me il pallido nove ricorda il “buitre”, con i dovuti dubbi relativi al fatto che la sua preparazione ” anticipata ” lo avvantaggia ora come ora … Ma anche di sheva all’inizio dicevano che era la sua preparazione anticipata ad aiutarlo :-)). Intanto impariamo a goderci l’attimo (io per primo :-)))