All’inizio del campionato la mia fiducia nella Fiorentina è ai minimi termini degli ultimi anni, nemmeno ai tempi della C2 era scesa così in basso. Non è un problema di proprietà, non di dirigenza, nemmeno di squadra, il problema che mi assilla riguarda Paulo Canà, che temo non arrivi a Natale.
L’anno scorso l’inizio fu scoppiettante, la Fiorentina fu universalmente riconosciuta come la sopresa del girone di andata. Da Gennaio, purtoppo, la Fiorentina si è piano, piano spenta e le amichevoli precampionato di quest’estate stanno confermando un calo pauroso di tutti i fattori che fanno una squadra di calcio.
Negli occhi dei giocatori si vede una tranquillità allegra di chi si sente spensierato e fortunato per quello che gli ha riservato la vita. In tutte le partite viste finora il gioco espresso, se proprio si vuole parlare di gioco, si può riassume in una ricerca forsennata di pressing alto, con giocatori esauriti a correre dietro alla palla per una buona mezz’ora. Poi scende il buio, in parte perché le energie si esauriscono, in parte perché sopraggiunge la consapevolezza di stare a tirare i sassi al sole per inseguire le teorie calcistiche del mago della bi-zona.
Oronzo Canà, quello vero, predicava il 5-5-5 raggiungibile, diceva lui, con il movimento organico e simultaneo di tutta la squadra. Pulo Canà non ha mai parlato di schemi, ha sempre parlato di movimenti. Il punto d’arrivo però è il solito, la Fiorentina degli ultimi mesi è caotica: Bernardeschi fa il terzino, Alonso l’ala, Borja gioca dappertutto ma non nel suo ruolo. Più che la Fiorentina mostra difetti nella fase difensiva e più che Paulo Canà mette dentro attaccanti, mezze punte o esterni offensivi.
Ma l’illusione del tifoso Fiorentino è infinita, e anche io, come tale, ho già prenotato per vedere l’esordio a Torino e ho già fatto i biglietti per la festa dei 90 anni.
Buon campionato a tutti!
Ecco il tormentone dei prossimi mesi, direi molto azzeccato 🙂 ! Speriamo che il Corvo gli abbia trovato l’Aristoteles giusto.