ACF Fiorentina comunica di aver acquisito, a titolo definitivo, i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Arthur Mendonça Cabral dal FC Basel 1893.
Cabral, nato a Campina Grande (Brasile) il 25 aprile 1998, con la maglia del Basilea ha finora collezionato 65 gol e 17 assist in 106 partite tra Campionato svizzero, Coppa di Svizzera, Europa League e Conference League, di cui è attualmente capocannoniere.
Nel corso della sua carriera ha indossato, anche, le maglie dello Ceará Sporting Club e del Palmeiras.Cabral indosserà la maglia numero 9.
Io pensavo che la parola abracadabra fosse stata inventata apposta per la strega Amelia, invece ha origini antichissime ed è praticamente considerata taumaturgica. Credo che mai come in questo momento possa servire qualcosa di mistico per guarire la Fiorentina da tutti i mali. Serve un incantesimo, una magia: abracadabra abracabral.
L’ambiente Fiorentina, che si era appena risollevato da anni di bassissima classifica e gioco squallido, è di nuovo risprofondato dentro il pantanto della frustrazione per aver perso l’ennesimo idolo con cui sognare la domenica. I tifosi scoraggiati, i rivali ringalluzziti, i giornalisti che gongolano e sputano di tutto sulla società e sul nostro presidente.
La società Fiorentina è sana, ha tutti gli indici a posto, la guida (Rocco Commisso) è all’antica e indiscutibilmente, con i suoi pregi e i suoi difetti, trasmette valori veri, importanti e reali. Non fa chiacchere come fanno gli altri.
Arthur Mendoza Cabral, che d’ora in poi chiamerò Arturo, mi riporta indietro ad un certo Arthur Antunes Coimbra; è nato il 25 Aprile, giorno importante per uno dei due che manda avanti questo blog, e giorno importante per una gran parte di Italiani.
Io non mi rassegno, continuo ad inseguire il sogno, e sono sicuro che verrà un giorno!
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Faccio fatica a riconoscere Baggio come mio idolo della Fiorentina, figuriamoci se consideravo già Vlahovic un idolo. Sarebbe piaciuto vederlo ancora qualche anno a Firenze. MA il ragazzo vuole tanto e subito.
Adesso unica cosa che conta è trovare una identità, con Italiano, e trovare solidità con Commisso. Il resto sono discorsi che con calcio entrano poco.