Amrabat non convocato, Mandragora regista

Gioca Mandragora

Non vorrei scrivere un articolo troppo duro su squadra e allenatore, perché Davide potrebbe nuovamente redarguirmi, però la scelta della Fiorentina di non convocare Amrabat per una partita decisiva come quella di stasera in Coppa Italia, mi inorgoglisce.


La mia visione è che Joe Barone, braccio operativo del Presidente, abbia sbattuto il pugno sul tavolo e fatto capire al marocchino: qui i contratti di rispettano, se vuoi andare via lo fai alle nostre condizioni e con i nostri tempi, se non ti va bene vai in tribuna, perché la Fiorentina, dopo lo scotto Chiesa (70) e lo scotto Vlahovic (50), si è fatta più furba e più forte.
Basti pensare che Chiesa tre anni fa, alla sua ultima apparizione viola fu fatto sciaguratamente capitano, mentre oggi alla vigilia di una partita molto importante il signorino Amrabat, non solo non va via, ma va addirittura in tribuna. Bravi! Bravi! Bravi!

Gli unici che non hanno capito niente di questa mossa, o che fanno finta di non capire perché in conflitto di interessi, sono gli opinionisti del nulla alias i giornalai.

Aggiungo che sono contento dell’arrivo di Brekalo, che non conosco ma ha già giocato in Italia, che si chiama Josip ma è croato, non sloveno, che è destro e non mancino; che mi auguro possa garantire qualcosa di più di Saponara.
Una nota anche su Sabiri, l’anno scorso l’ho visto giocare benino anche se lento, però è tecnico, intelligente e birbino. Fosse uno che corre potrebbe essere una buona mezzala.

Infine c’è la partita di stasera, contro il Torino che ci ha appena battuto in casa. Preferisco tacere, parola al campo.

2 commenti

  1. Avevo in mente di scrivere un articolo analogo, forse questa volta più duro del tuo. C’è un calciomercato che non finisce mai, ma soprattutto c’è un calciomenato a cui tutti contribuiamo. Un calcio trattato sempre peggio. E’ giusto metterci anche noi tifosi, che alla fine siamo la vera parte lesa perché siamo alla fine la parte che mette i soldi. Penso spesso a quali regole potrebbero essere messe per aggiustare le cose, ma altri settori (anche più importanti a dire il vero) ci insegnano che se un sistema è malato, fatte le leggi, trovati gli inganni. Non sono mai stato un rivoluzionario, ma sono convinto che solo un forte movimento dal basso, ovvero dai tifosi, ovvero da chi permette che nel calcio ci siano soldi per tutti, potrebbe cambiare le cose. Anche perché il calcio è uno sport che viene dal basso, dove la palla è una per tutti, dove si può giocare anche scalzi, come ci ha insegnato Pelè. Ma siamo divisi, nativamente divisi e quindi faziosi e, per fortuna o purtroppo, quando la palla inizia a rotolare e tutti a correre, dimentichiamo tutto e ci facciamo appassionare.
    Detto questo concordo su tutto quello che ha scritto Simone. Devo dire che a un certo punto ho sperato davvero che se ne andasse, almeno avremo messo alla prova veramente Mandragora e anche Bianco. E’ che, oltre all’atteggiamento di Amrabat, da ragazzino, l’offerta e l’atteggiamento del Barcellona sono offensivi, verso la Fiorentina, ma secondo me anche verso il giocatore. Se lo vuoi, se veramente lo cerchi, metti sul tavolo veramente 40 milioni e te lo prendi. No 4 e poi si vedrà… e si vedrà vuol dire che a giugno o prendono altro o magari chiedono di pagarlo la metà. Siccome il calcio nasce per strada, siamo veramente alla chiamata all’amico dell’amico, perché manca uno. Ed è davvero triste che una persona che guadagna milioni all’anno non si renda conto di questa cosa. Perché una persona che guadagna miloni all’anno in tutti gli altri settori di solito deve pensare per se e per altre centinaia o migliaia di persone. E questi ragazzi non sono in grado neppure di pensare a se stessi
    Oggi più che mai avere una società che quantomeno prova a tenere una strada è già tanto e anche io quindi sono con Commisso.
    E stasera mi aspetto una grande prova della squadra.

  2. Mi dispiace Davide, ma il movimento dal basso te lo scordi, troppi interessi in gioco e troppo pecore i tifosi, gli uomini, per poter fare qualcosa. E poi considera che se fino a una decina di anni fa potevamo considerare tifosi qualche milione di Italiani, oggi si parla di qualche miliardo di persone nel mondo.

    Perciò, ritorniamo nel mondo reale, ed accontentiamoci di un Commisso e di un Barone, che “stanno portando la pianificazione” dall’America all’Italia. Piano, piano, un mattoncino alla volta, come i mattoncini del Viola Park. Perché da quando seguo il calcio sono state rarissime le occasioni in cui una società ha avuto una reazione tanto forte e tanto impeccabile come quella avuta dalla Fiorentina ieri. Contemporaneamente al caso Amrabat abbiamo avuto, con risultati opposti, i casi Zaniolo e Skriniar per citare i due più eclatanti e, ad ogni calcio mercato, assistiamo alle stesse scenata da parte di tutti gli attori in gioco.

    Ad oggi, nonostante che risultati tecnici ancora non ci soddisfino, non possiamo che riconoscere che Commisso, Barone e forse anche Pradé, stanno portando avanti una rivoluzione. Vorrei dire nel mondo del calcio ma mi limito a dire nel mondo del calcio Fiorentina.

    Partendo dalla sciarpa “Juve merda”, passando per gli affari Chiesa e Vlahovic, proseguendo con il rinnovo a Milenkovic e la rottura del rapporto con i carciofai, la parte management della Fiorentina ha saputo incassare in silenzio e in silenzio “toccare”.

    Chiaramente tutto il lavoro fatto da Commisso non può essere notato dalla massa dei tifosi, ma leggendo vari commenti in rete ho notato che un buon 30% la pensa come noi. Il resto si sveglia la mattina e legge “FIORENTINA, CON COMMISSO 165 MILIONI DALLE CESSIONI” e lì si ferma.

    E stasera si gioca… Manderei in campo Commisso e Barone a trasmettere un po’ di grinta!

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