Ero fuori, scrivo in ritardo, ho visto solo ieri sera gli highlight. La mia partita è stata questa: ho accesso il cellulare alle 22:35, 2 a 1 per noi, con traversa di Belotti. Apro dettaglio per vedere marcatori e vedo aggiornamento 3 a 2 per loro. Potrei chiudere anche qui, perché a fine partita ci sono mille spiegazioni, mille critiche o come dice Dazn tutti bravi dal divano. Due centimetri più basso il pallonetto di Belotti e provate a immaginare i discorsi. Ma questo è anche il bello del calcio, dove sarebbe interessante anche fare un’analisi vantaggi/svantaggi di chi lo fa, di chi lo tifa e di chi lo racconta.
Detto questo, dagli highlights, per quanto possano descrivere una gara, abbiamo sofferto e sarebbe stata eventualmente una vittoria sofferta e forse non meritata. E’ stata alla fine una sconfitta che sta facendo degenerare il classico triangolo Tifosi – società – tecnico, con in mezzo la squadra. Sta prendendo ovviamente piede la parte di tifosi che vuole mandare tutto all’aria, perché l’idea del Messia che possa liberarci tutti è sempre molto forte dentro di noi. Per me rimane la domanda: è un passaggio a vuoto o siamo al punto di rottura? Certo, se andiamo a vedere cosa dicevano e scrivevano i giornali lo scorso anno di questo periodo, le cose non sono molto diverse. Anche perché avevamo 10 punti meno! Ma un anno fa è preistoria nel calcio, nessuno impara mai dai propri errori. E allora daglie un po’ a tutti. Gennaio è stato un mese molto complicato, con un mercato evidentemente sbagliato nella forma e nella sostanza. Non era semplice, perché se BIraghi parla così, da capitano, significa che c’era bisogno di un po’ di cambio. Ho sentito qualche giornalista che addirittura si chiedeva perché Sottil e non Ikoné… squalificato.
Lascio ai miei amici commentare tecnicamente e tatticamente la gara. Una domanda però vorrei farla a tutti: cosa/chi vogliamo per stare più sereni, per essere più tifosi e meno giudici?
Nessuno ha risposto, come mai? San Remo? Noia? Oppure tutti si sono stufati di vedere sempre i soliti errori dell’intransigente Guardiola?
Per me vale la seconda, ancora una volta si è preteso da una formazione rattoppata un gioco forzato. Guardiola è il pilota che continua a preferire il giro veloce invece che la vittoria della corsa. Perchè con il giro veloce lui fa bella figura, mentre la scuderia rimane a bocca asciutta. Ma Rocco non è uno sciocco…
Nel primo tempo giocavamo con Sottil, che non difende (e nemmeno attacca purtoppo), Beltran che almeno un po’ difende, Nzola esterno di emergenza che si è impegnato, Bonaventura che è finito nelle barbe e che può tranquillamente cercare altri lidi l’anno prossimo. Quattro uomini in linea davanti che non danno nessun aiuto alla squadra quando c’è da difendere e che purtoppo non possono fare molto in fase d’attacco, in parte per scarsità di mezzi, in parte per lentezza di gioco. Eppure c’è ancora chi pensa che il nostro sia un bel gioco.
A centrocampo erano in due e la difesa altissima come sempre.
Il primo tempo poteva chiudersi comodamente sotto di tre con la Fiorentina che non aveva tirato in porta e con il Lecce che ci aveva sovrastato, senza nemmeno impegnarsi troppo.
Nel secondo tempo l’oscuro Mandragola trova un gol, bello e improvviso, quindi Beltran, centravanti da pressing, ci porta sul 2-1 dopo un errore marchiano del loro portiere.
Ritrovatici miracolosamente in vantaggio, Guardiola pensa bene di non fare niente per coprirsi, anzi, continua a pretendere il suo gioco “spumeggiante”: pressing altissimo, aggressività, fraseggi, ritmo. Se non che l’oscuro Mandragola, ma non voglio gettare la croce solo addosso a lui, perde un velenosissimo pallone a centrocampo e tutto quello che può fare Gonzalez e fare fallo sulla trequarti. Punizione con cross della disperazione in area dove Nzola fa la frittata ed è pareggio.
Si rimette palla al centro e si continua a pensare solo ad attaccare, ad accellerare, ad essere sconsideratamente aggressivi quindi al Lecce capita l’occasione per chiudere con una vittoria meritatissima.
Bravo Guardiola, hai dimostrato ancora una volta di essere un allenatore che conosce solo la forza bruta del pressing e dell’aggressività, peccato che a me hanno sempre detto che nel calcio si vince con la testa e non con i piedi.
Alla fine la colpa è di Nzola, così come in finale di conference lo fu di Igor, e tutti sono contenti, giornalisti e tifosi.
Due parole su Milenkovic, che è indiscutibilmente il nostro miglior difensore (almeno come difensore che difende), che è l’uomo più pagato della squadra e che è stato tenuto tre partite a fila in panchina, di cui quella con l’Inter (guarda caso persa per un gol su calcio d’angolo). Che poi viene catapultato dentro una partita che stiamo perdendo e a cui gli si chiede di essere subito reattivo e super aggressivo da difendere bene all’altezza del centrocampo. Infatti, fa la frittata sul primo intervento che poteva essere la chiusura della partita. I giocatori con tali capacità esistono solo nella PlayStation.
E qui riprendo il titolo di Davide, passaggio a vuoto di sicuro, punto di rottura vediamo, nel calcio giocato ci sono gli uomini, e gli uomini danno fiducia all’allenatore fino a che l’allenatore tale fiducia se la merita, partite come quella contro il Lecce, l’ultima di una lunga serie, minano la fiducia nell’allenatore. Le figurine della PlayStation sono sempre uguali, non hanno un’anima, gli uomini che vanno in campo a fare le figure barbine dietro al tuo gioco assurdo un’anima ce l’hanno e alla fine ti mandano in culo.
Io forse sarò pessimista, perché mi si dice che vedo sempre il bicchiere mezzo vuoto, ma non riesco a vedere il bicchiere mezzo pieno di chi si accontenta della traversa di Belotti per farsi continuare a piacere Guardiola. Perchè un conto è vedere il bicchiere pieno quando è pieno a metà, l’altro è vederlo pieno quando è asciutto. In quel caso non si è ottimisti, si ha il prosciutto sugli occhi.
E buon Saremo a tutti!