Voluti, cercati, meritati

Sappiamo bene che in questo periodo cruciale della stagione, una vittoria non fa primavera. Però questi tre punti contro la Lazio la Fiorentina li ha fortemente voluti, cercati, meritati. Italiano ha mandato in campo una squadra sulla carta molto sbilanciata in avanti, con Belotti, Beltran, Nico, Sottil e Bonaventura, che doveva far coppia con Arthur a centrocampo. In campo però la Fiorentina è apparsa, seppur con baricentro sempre abbastanza alto, molto più bilanciata di quanto poteva emergere dai nomi dei titolari. La Fiorentina ha iniziato a creare occasioni dal primo minuto, costringendo la Lazio nella propria metà campo. Di fatto nei primi 40 minuti non è mai riuscita a ripartire in modo pericoloso. Forse non è stata la serata migliore per gli uomini di Sarri, ma la Fiorentina sembrava riuscire a tagliare le azioni della Lazio e creaere in modo molto corale occasioni pericolose. Ne ha create almeno 5 o 6, con tre pali e alcune conclusioni davvero pericolose, parate o sparate malamente fuori. Poi c’è stata la ripartenza della Lazio allo scadere del primo tempo, quando forse la Fiorentina era già con la testa negli spogliatoi. Qualche marcatura saltata, giocate precise in velocità dei biancocelesti e gol del solito Luis Alberto. Un gol che poteva davvero tagliare le gambe e togliere il fiato. Un gol che poteva iniziare a far correre completamente a vuoto il toro viola ferito, destinato quasi sempre a soccombere, come mi ha fatto notare SImone.

La Fiorentina però stasera proprio non voleva essere la solita vittima sacrificale. Ha preso quindi ancora più possesso del campo, con la Lazio incapace ormai di superare la metà campo. Sarri ha provato a cambiare qualcuno. Ma la pressione della Fiorentina è stata sempre incalzante. Ed ecco allora palle recuperate, passaggi fra le linee, tagli, prima il cross di Belotti, messo dentro con il primo gol di Kayode. Poi il rigore su Belotti, sbagliato ancora da Nico. Poi la percussione, con tiro di Beltran e tapin di Bonaventura. Solo a questo punto la Lazio ha provato a forzare il proprio gioco, non arrivando però praticamente mai a tirare in porta. Piano piano Italiano ha aumentato la capacità anche di contrasto a centrocampo, con Mandragora, Barak e poi Maxime Lopez e Nzola. E la Fiorentina ha portato in fondo questa vittoria, alla fine senza eccessivi patemi, anche se gli ultimi 10 minuti hanno dimostrato che questa squadra da spesso l’impressione di non saper gestire troppo a lungo la pressione degli avversari giocando quasi completamente negli ultimi 20 metri.

Stasera quindi la Fiorentina si prende e si gode questi tre punti. In generale, mi verrebbe da dire che tutti i giocatori hanno contribuito a rendere questo schieramento apparentemente improponibile sui nomi, sostenibile e vincente in campo. Con Arthur play e Bonaventura e Beltran mezzale, ha ricordato un po’ il centracampo di montelliana memoria, dove erano varie le opzioni di palleggio e di verticalizzazione dei viola. Ha fatto una grande gara però anche Belotti, mentre Nico ha dato segnali di crescita della condizione. RImane sempre un’incognita Sottil. I due centrali dietro sono andati bene, anche se nel gol della Lazio si sono distratti troppo. Sugli esterni, ha spinto di più Kayode che Biraghi. Entrambi hanno cercato comunque anche di non lasciar troppo sgombra la loro zona nelle ripartenze della LAzio.

Questi tre punti erano davvero importanti ed è stato importante conquistarli con questa vittoria convincente, che spero riporti anche un po’ di autostima alla squadra. Ci sono adesso 5 giorni per preparare un’altra gara molto importante, storicamente ostica per noi. C’è il tempo per prepararla bene. C’è il tempo anche per smaltire le fatiche. Sarebbe importante iniziare a dare un po’ di continuità ai risultati, così come impedire ai granata di rifarsi troppo sotto.

3 commenti

  1. Ieri sera Italiano ha fatto davvero Guardiola! Solo due difensori veri e nessun centrocampista difensivo!
    Azzardo mostruoso visto che non ha i giocatori di Guardiola. Però ha pagato. Ieri era la partira dove si giocava tutto e se l’è giocata come vorrebbe giocare lui.
    Può piacere o non piacere però quella è la sua filosofia. Secondo me a Firenze non ha futuro perchè la dirigenza oltre a non essere capace a spendere i soldi di Rocco nella maniera corretta, non gli comprerà mai i giocatori giusti perchè Barone di calcio non ci capisce niente e Pradè .. lasciamo perdere.
    Comunque ieri ho visto 11 giocatori che hanno dato l’anima in campo, cosa che non ho visto negli ultimi due mesi e non riesco a capire perchè?

    • Però se per il terzo anno passiamo un gennaio febbraio in difficoltà, molto probabilmente non è un caso. Nel modo di gestire i giocatori penso che più di altri soffriamo anche il mercato, ma penso (sinceramente spero) che nella logica della preparazione fisica si giochi veramente due tempi, estate-dicembre e gennaio-maggio.
      Vedremo…

  2. Martedì scrissi un lungo commento che solo oggi mi accorgo di non aver inviato definitivamente.

    I punti salienti erano:

    1. Ikonè fuori da tutto.
    Quando giochiamo con quattro davanti, i quattro si devono sacrificare parecchio. Quando gioca Ikonè in fase difensiva rimangono in tre, mentre con la Lazio, Sottil un pochino ci ha provato, Gonzalez ci è abbastanza riuscito, Beltran e Belotti lo fanno sempre e lo fanno bene.

    2. Bonaventura più indietro.
    Quindi più presenza fisica e niente rallentamenti sulla trequarti. Sia lui che Guardiola devono capire che non può giocare da trequartista/rifinitore perché gli anni sono troppi e la brillantezza non c’è più.

    3. La Lazio abbastanza sulle gambe.
    Si è vero, abbiamo giocato bene, ma la Lazio ci ha permesso di giocare totalmente a modo nostro.

    4. Felicissimo per il gol di Kayo che se lo meritiva e anche per il tiro dal limite dell’area di Beltran da cui è nato il 2-1. E’ stato forse il primo tiro in porta di Beltran del campionato?

    5. La coppia di centrali titolare è Milonkovic-Ranieri e quella di attaccanti Beltran-Belotti.

    Oltre questo si sono visti i soliti difetti, il gol preso è l’esempio più evidente di quello che non mi piace del gioco di Italiano: il pressing senza senso con i tempi sbagliati partendo dal nostro centrocampo fino all’area avversaria a sbilanciare ed allungare tutta la squadra, come ti saltano ti trovano sbilanciato e infatti ci becchi gol. Sempre così. I nostri attaccanti fanno più scatti per andare a pressare che scatti per dettare il passaggio in verticale. Assurdo.

    Vabbè, siamo già alla prossima con il Torino che giocheremo fuori casa, contro Cairo e contro Juric, di sicuro non ci lasceranno giocare liberi senza pedate.

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