A pisello ritto

A pisello ritto

La partita di Rebic contro il Bologna la possiamo definire “a pisello ritto”.

Il giudizio complessivo su Rebic è leggermente positivo se ci fermiamo alle apparenze, perché Rebic ha sbagliato diversi palloni, diversi movimenti, diversi momenti e di veramente buono ha fatto solo il cross da cui è nato il primo gol e alcuni recuperi difensivi.

Rebic in realtà ha fatto di più, Sousa ha detto che si è impegnato, noi diciamo che si è impegnato in un modo che a Firenze era sconosciuto da tempo. Non il solito modo di impegnarsi tipico della maggioranza dei calciatori ma un modo di impegnarsi pieno di esuberanza, di forza, di lotta all’arma bianca, di arroganza se vogliamo.

Rebic, nel ruolo di attaccante, ha giocato una partita maschia, con la bava alla bocca, con il coltello tra i denti, con la grinta del vecchio Burnich, mordendo su ogni contrasto, lottando su ogni pallone come se fosse l’ultimo, picchiando ad ogni occasione, perché quando gli avversari picchiano l’unico modo per rimanere appeso alla partita è picchiare più forte, non andare a lamentersi con l’arbitro.

Troppe volte, da molti anni, assistevamo a partite bellissime, lanci millimetrici, triangolazioni spettacolari, tacchi, tocchi, finte e controfinte. Quando poi il gioco diventava duro, quando iniziavano a volare le pedate, quando erano gli attributi a dover essere messi in mostra, la Fiorentina si ringuattava, si nascondeva, spariva dal campo. Non avevamo coraggio di tirarli fuori.

Rebic gli attributi contro il Bologna li ha tirati fuori fin dall’inizio, ha giocato una partita “a pisello ritto” avendo il coraggio di darle e di prenderle fino alla fine. Gran parte della Fiorentina, soprattutto nel secondo tempo contro il Bologna, ha giocato “a pisello ritto”.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

2 commenti

  1. Eh si… penso che Rebic è proprio come l’hai descritto. Vediamo. Penso che tutto sommato Sousa ha fatto bene a tenerlo, soprattutto perché nel pur ampio reparto offensivo è quello più disposto a buttarsi nella mischia e menar di tutto. Ovviamente la sua gioventù e la sua sfrontatezza agonistica è anche un rischio da gestire… per esempio il fallo con cui ha preso l’ammonizione non era così tanto diverso da quello fatto da GOnzalo con il Basilea.

  2. D’accordo che ha fatto qualche (pochi in verità) movimento sbagliato e che ha fatto troppi errori tecnici e falli dovuti a troppa foga.

    Tutto molto perdonabile, se si può dire, alla luce della grandissima volontà e anche alla lucida generosità di andare in aiuto al compagno Alonso in fase di ripiegamento
    Atteggiamento che nè il pigro Ilicic nè il giovane Bernardeschi hanno finora tenuto con la necessaria puntualità.

    Se saprà dominare la propria foga avremo guadagnato un freccia importante da utilizzare nel nostro arco.
    Gattaccio Viola

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