Montella torna a Firenze

Montella torna a Firenze. Finirà 1-1?

Raccogliendo l’invito-provocazione di Davide, seppur con animo dimesso, scrivo qualcosa su Montella.

Il mio ricordo di Montella, fresco nella memoria, è sbiadito dai risultati. Quel posto appena fuori dal podio, confermato per tre anni, me lo fa assomigliare ad una pietanza bellissima da vedere e insapore al palato. Proprio come una finale persa, proprio come tutte le partite un po’ più importanti della sua gestione. Giocate tutte senza lottare, impostate tutte per dimostrare che il gioco, il gruppo, il collettivo, quindi l’allenatore, sono l’unica cosa che conta nel calcio, e tutte, irrimediabilmente vanificate, proprio dalla mancanza dello spirito di gruppo, della coesione, dell’umanità, del sentimento. Tutti aspetti del calcio che non sono mai scesi in campo quando c’era lui.

Oltre a questo Montella non seppe cogliere le potenzialità di un Toni che nei due anni successivi mise dentro 40 gol in 70 partite. Chissà perché nell’ultima intervista appena pubblicata, il giornalista intervistatore, gli ha chiesto di Gomez e non di Toni. Ma i giornalisti non fanno più domande scomode, nemmeno nel calcio.

Fiorentina – Sampdoria di domenica prossima o forse di sabato, visto che al momento non so nemmeno quando giocheremo, mi si presenta come una partita scialba, che non mi desta nessun tipo di emozione dato che ho ormai accantonato tutti i sogni di gloria sulla Fiorentina di quest’anno. M’immagino il solito rifinitore lento in campo, il solito schema, il solito giropalla, il solito Balla Valero sempre al centro di tutto non compicciare niente.

Montella, avesse l’umiltà per essere furbo, dovrebbe giocare una partita attenta e coperta, puntando sul contropiede e lasciando a noi il bel gioco. Per me finirà in un insipido pareggio, accontentando Montella, Sousa e i tifosi a cui piace fare Ohh… Scontentando tutti gli altri.

Ah, un bel ricordo di Montella ce l’ho. Quel 4-2 ai gobbi. Loro vinsero lo scudetto sfondando quota 100, noi ci accontentiamo di quel 4-2 e continuiamo a fare Ohh… nell’attesa di un allenatore finalmente vincente.

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